È un tempo disegnato in chiaroscuro quello con cui François-Paul Journe stupisce ancora. Un orologio da polso straordinariamente “discreto”, decisamente personale, dove solo il possessore potrà leggere l’ora, inclinando il quadrante in controluce. Una soluzione accattivante, sostenuta da un meccanismo manuale di livello assoluto, dalle calibrate simmetrie e da un habillage in carburo di tungsteno e tantalio, inalterabile, duro e dall’elevata resistenza agli urti.
Il mistero del tempo, imprendibile, lento, veloce, tiranno, amico,… Per Journe, il tempo è un elemento imprescindibile che veste la nostra quotidianità, da scoprire e rivelare in tutte le sue sfaccettature, semplici, complicate, in qualche caso imperscrutabili. Quest’ultima eventualità si verifica quando l’ora, al polso di ognuno, finisce per divenire personale, privata, non condivisibile, riservata. In termini generali, infatti, l’orologio da polso ha reso il tempo, nella quotidianità, una questione individuale, lontano anni luce dalla sua funzione sociale originaria, nei secoli che hanno preceduto la sua democratizzazione. Un concept che François-Paul, lo scorso aprile, ha voluto interpretare, lanciando un modello dal significato inequivocabile, il Chronomètre Furtif, furtivo, nascosto. Va detto che, come accaduto per il celeberrimo FFC, in anteprima, durante l’evento “Only Watch” dello scorso anno (asta monegasca finalizzata alla raccolta fondi per la ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne), il Chronomètre Furtif, nella versione “Bleu”, interamente in tantalio, è stato aggiudicato per 2.000.000 di chf.

François-Paul Journe, con il camice blu da orologiaio, quello che indossa tutti i giorni, nella sua azienda.
La variante “di serie” di un orologio pensato unicamente per sé stessi, da 42 mm (spessore di 9,5 mm), Journe l’ha realizzata in carburo di tungsteno, con elementi in tantalio (anello della lunetta, corona e fondello, completato da vetro zaffiro). Si tratta di un materiale molto duro (9 della scala Mohs, ossia una durezza vicina a quella del corindone di tipo zaffiro), ottenuto dalla combinazione di carbonio e tungsteno ad alta temperatura, con una densità doppia rispetto all’acciaio e vicina a quella dell’oro. Le altre sue “qualità” sono la biocompatibilità, l’inalterabilità e l’elevata resistenza agli urti. Evidentemente, la produzione di cassa e bracciale (su tre file di maglie piatte) avviene presso “Boı̂tiers de Genève”, fabbrica di proprietà di F.P. Journe, a Meyrin (periferia di Ginevra). Stando alle parole di Journe, tutto sembra abbastanza “semplice”: “Io disegno la cassa e con l’ufficio di progettazione della Manifattura lavoriamo sulle sue dimensioni generali esterne e interne in vista dell’integrazione del calibro”. Eppure le difficoltà di lavorazione del suddetto materiale, comprese le finiture, lucide per il tantalio e sabbiate per il carburo di tungsteno sono notevoli e, come richiesto dal Maestro marsigliese, il livello assicurato deve essere elevatissimo. Riguardo il quadrante, in linea con l’eccezionalità del pezzo, Journe ha scelto lo smalto Grand Feu grigio antracite lucidato a specchio su oro bianco, sfruttando le competenze dell’altra manifattura da lui controllata, ossia “Les Cadraniers de Genève”, sita nello stesso edificio che ospita ““Boı̂tiers de Genève”. Inutile sottolineare i problemi che posso sorgere in fase esecutiva, tra inserimenti nel forno a 800°C, raffreddamenti e lucidatura finale; indici orari a cifre arabe e minuteria, percorsi dalle iconiche lancette a goccia di Journe, sono incisi al laser in una tonalità molto simile al fondo, al fine, coerentemente con lo spirito dell’orologio, di dissimularli alla perfezione: solo i proprietari dell’orologio potranno leggere l’ora, variando l’inclinazione del quadrante in controluce. L’unica eccezione è costituita dalla sfera dei secondi, dipinta di bianco, incaricata di rappresentare il passaggio del tempo.

Chronomètre Furtif, da 42 mm, in carburo di tungsteno (carrure e lunetta) e tantalio (anello della lunetta, corona e fondello), dallo spessore di 9,5 mm; fondello a vista, fissato da 6 viti. Quadrante in smalto Grand Feu grigio antracite lucidato a specchio su oro bianco, indici e minuteria a “chemin de fer” incisi al laser, ton sur ton con il fondo; sfera centrale dei secondi dipinta di bianco. Calibro manuale di manifattura 1522, riserva di carica di 56 ore. Bracciale in carburo di tungsteno con chiusura in titanio.
A tal proposito il cuore tecnico del Chronomètre Furtif, parte della collezione Linesport, è costituito dal nuovo calibro manuale di manifattura 1522: ponti e platina sono in oro rosa e lo spessore è di 5,9 mm. Recante i secondi centrali (novità assoluta per Journe), calettati direttamente sull’asse della quarta ruota del treno del tempo, quest’ultimo è in linea, altra novità per il Maestro, alimentato da due bariletti paralleli e, attraverso uno scappamento a 15 denti, a definire l’isocronismo di un bilanciere a regolazione inerziale e spirale libera (21.600 alternanze/ora). Esso è dotato di ponte passante e si aggiunge agli altri 5 ponti, due dei quali, al 12 e al 6, ad accogliere le indicazioni dell’autonomia (56 ore a garanzia di prestazioni cronometriche) e delle fasi di luna, regolabili via corona. Non saranno più di 100 i futuri possessori del Chronomètre Furtif.

Movimento manuale di manifattura, calibro 1522 (da 33,5 mm di diametro, spessore di 5,9 mm), visibile fronte fondello, con ponti e platina in oro rosa: 197 componenti, 21 rubini, 21.600 alternanze/ora, due bariletti, 56+/-2 ore di riserva di carica, bilanciere a regolazione inerziale e spirale piana con ponte passante, porta pitone mobile. Indicazioni dell’autonomia (al 12) e delle fasi lunari (al 6). Platina rifinita a Perlage e a “grain d’orge”, ponti trattati a Côtes de Genève e ad Anglage.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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