Dopo le ref. 5207 e 5208, la Maison ginevrina torna sulle grandi complicazioni, sviluppando, su di una base automatica, un calendario perpetuo istantaneo con ripetizione minuti e cronografia sdoppiante (ref. 5308G), ulteriore dispositivo relativamente al quale sono stati richiesti due brevetti. Proposto su cassa in oro bianco da 42 mm, prevede un quadrante blu ghiaccio trattato soleil.
La grande complicazione, in Patek Philippe, ha sempre seguito un’evoluzione ragionata e progressiva funzionale all’upgrade sui singoli dispositivi complicati, sulle potenzialità della base tempo, sulle combinazioni da sviluppare (connessioni tecniche ed espressione delle funzioni sul quadrante). Relativamente alla ref. 5308G Quadrupla Complicazione, presentata lo scorso aprile al Salone di Ginevra, occorre tornare indietro fino al 2008, quando la Maison ginevrina lanciò la ref. 5207, ripetizione minuti/tourbillon/calendario perpetuo istantaneo a finestrelle (due brevetti), un pluricomplicato pensato, per la prima volta, con un’allure di quotidianità e non per occasioni mirate ed eccezionali. Nel 2011, ecco la ref. 5208, automatico con ripetizione minuti/cronografo monopulsante/calendario perpetuo istantaneo a finestrelle, la prima Tripla Complicazione di Patek Philippe ad integrare un cronografo. Inoltre, si è distinta in quanto uno dei rari orologi ultracomplicati Patek a disporre della carica automatica: affinché il calibro R CH 27 PS QI potesse assolvere tutte le funzioni in modo preciso e affidabile, gli ingegneri della Manifattura hanno posto il meccanismo del cronografo tra il movimento di base (con ripetizione minuti) e il modulo del calendario perpetuo, un’operazione che si è rivelata estremamente complessa. Nel 2017 una versione unica di questo segnatempo Tripla Complicazione in titanio (5208T-010), che Patek Philippe ha realizzato per l’asta di beneficenza Only Watch, è stata battuta per la somma di ben 6,2 milioni di franchi svizzeri.
La ref. 5308 muove, specificamente, dalla ref. 5208, aggiungendo la funzione rattrapante e, ovviamente, una seconda lancetta centrale cronografica, destinata alla misurazione di un tempo intermedio. Un’anteprima di questo masterpiece capace di tre grandi complicazioni (ripetizione minuti/calendario perpetuo istantaneo e sistema rattrappante), oltre evidentemente al cronografo “semplice”, è stata proposta in anteprima mondiale, in serie limitata, in occasione della Grande Esposizione Patek Philippe “Watch Art” di Tokyo, nel 2023.

Quadrupla Complicazione, ref. 5308G-001, in oro bianco lucido, da 42 mm, dallo spessore di 17,71 mm, lunetta concava ed anse traforate, pulsanti di forma, fondello chiuso da quattro viti e slitta per la ripetizione minuti al 9. Quadrante blu ghiaccio soleil, sfere di tipo Dauphine ed indici applicati in oro metallizzato blu, lancette della cronografia dipinte di bianco; indicazioni del calendario perpetuo a finestrella, fasi lunari al 6, minuti crono al 3 e ore crono al 9. Calibro automatico di manifattura R CHR 27 PS QI (Sigillo Patek Philippe): mini-rotore in platino, bilanciere Gyromax e spirale Spiromax (21.600 alternanze/ora). Cinturino in alligatore di colore blu marino, fibbia déployante tripla brevettata. Prezzo: 1.247.380 euro

Attraverso il vetro zaffiro adattato al fondello è possibile osservare il fronte posteriore del calibro automatico di manifattura R CHR 27 PS QI (Sigillo Patek Philippe): spessore di 12,28 mm (movimento di base, ripetizione minuti e cronografo – 5,23 mm; modulo addizionale del calendario perpetuo istantaneo – 2,75 mm; modulo addizionale del meccanismo à rattrapante – 4,30 mm), 799 componenti, 67 rubini, bilanciere Gyromax e spirale Spiromax, pitone mobile, 21.600 alternanze/ora, mini-rotore in platino a carica unidirezionale, riserva di carica di 38 ore (minimo) e di 48 ore (massimo).
Nella versione della ref. 5308 destinata alla collezione corrente, Patek Philippe ha scelto l’oro bianco lucido, da 42 mm, con lunetta concava, anse traforate e pulsanti di forma, mentre il fondello, chiuso da quattro viti può essere pieno o integrato da vetro zaffiro; si adatta al polso mediante un cinturino in pelle di alligatore blu marino dotato della nuova chiusura déployante tripla brevettata in oro bianco. Ricordiamo, prima di entrare nel merito tecnico dell’orologio, che il meccanismo riferito alla lancetta “sdoppiante”, unitamente alla ripetizione minuti e al tourbillon, è tra le tre complicazioni più difficili da realizzare. Occorre un sistema estremamente sofisticato per governare una seconda lancetta centrale cronografica, che può essere fermata per misurare un tempo intermedio (o per mantenere un tempo di riferimento), e che può, poi, essere rilasciata così da “raggiungere” (rattraper in francese) l’altra lancetta dei secondi, in una frazione di secondo, per permettere alle due sfere sovrapposte di proseguire la loro corsa assieme. Comunque, l’assoluta complessità della Ref. 5308, che si distingue, tra l’altro, anche per la sua architettura distintiva, con quattro lancette centrali concentriche dagli assi particolarmente lunghi, non impedisce all’orologio di rispettare tutti i criteri del Sigillo Patek Philippe, compresi quelli relativi alla precisione di marcia, resi più severi nel 2024, pari a [–1; +2] secondi al giorno. Entrando, dunque, nel dettaglio, l’inserimento del meccanismo sdoppiante, nell’ambito del calibro automatico di manifattura R CHR 27 PS QI, ha comportato l’aggiunta di 80 componenti rispetto a quello della ref. 5208, portandoli a 799, ma la Maison è riuscita a contenere l’aumento di spessore a 1,93 mm (da 10,35 a 12,28 mm). Per ammortizzare la maggiore energia richiesta dall’attivazione della funzione sdoppiante, la Casa ha aumentato la coppia del bariletto (lama della molla più spessa, albero più piccolo), mantenendo la stessa autonomia della ref. 5208, ossia un minimo 38 ore e un massimo 48 ore a cronografo fermo. Questo ha comportato l’incremento dell’inerzia del bilanciere e della stabilità di marcia, mentre il micro-rotore eccentrico unidirezionale è in platino, al fine di caricare correttamente il nuovo bariletto. La centralità della gestione energetica ha portato, poi, Patek Philippe ha sviluppare due nuovi dispositivi brevettati, per una vera e propria riduzione del consumo, nell’ambito della complicazione cronografica sdoppiante. Il primo riguarda l’innesto orizzontale del cronografo (brevetto europeo EP 3492779A1), con la ruota preposta – ingranata con quella dei secondi -, portata a contatto con la ruota centrale del cronografo (su cui sono calettate le due sfere dei secondi crono), attraverso la bascula d’innesto. Per evitare il classico “sfarfallio” della lancetta dei secondi, i tecnici della Maison hanno creato una ruota d’innesto a recupero di gioco, in nichel-fosforo, con lunghi denti dotati di fessure – in luogo di quelli classici -, ognuno dei quali integra una minuscola lama a molla di 18 micron di spessore, che interagisce con i denti della ruota del cronografo, eliminando il suddetto problema, senza bisogno di regolazioni. Questo principio ricorda quello della ruota di recupero di gioco brevettata, per il trascinamento del pignone dei secondi, introdotta nel 2019 all’interno del calibro di base a carica automatica 26-330 (lanciato nel Calatrava Calendario Settimanale Ref. 5212A-001). Inoltre, il profilo dei denti e delle molle a lama è stato interamente rivisitato per adattarsi in modo ottimale al meccanismo cronografico con innesto orizzontale, a tutto vantaggio dell’affidabilità.

In quest’immagine di profilo – fianco opposto alla corona – si può apprezzare la concavità della lunetta, le eleganti anse traforate, la slitta della ripetizione minuti lucida e la superficie di scorrimento satinata.

Platina anteriore – sotto al quadrante – del calibro R CHR 27 PS QI, in cui possiamo osservare i dischi relativi a data/giorno/mese, in alto, e quelli riguardanti le indicazioni giorno/notte, fasi lunari e ciclo bisestile, in basso. Sulla carrure sono posizionati i pulsantini correttori relativi alle indicazioni del calendario: al 11/12, giorno della settimana; al 12/1, mese; al 5/6, fasi lunari; al 6/7, data.
Il secondo dispositivo brevettato afferisce direttamente al meccanismo rattrappante, integrato sotto il modulo del cronografo. In sintesi, l’attivazione della funzione sdoppiante, agendo sulla relativa ruota a colonne, comporta la chiusura della pinza sulla ruota della sfera dei secondi sdoppianti, mentre la leva della “rattrapante” continua a scorrere attorno alla camma a cuore del cronografo: per evitare che questo consumi energia e incida sull’isocronismo del bilanciere e sulla riserva di carica, Patek Philippe ha elaborato un meccanismo di isolamento – dallo spessore ridotto, in virtù di una modalità di funzionamento concentrica a doppia leva – che permette di sollevare questa leva, scollegandola dalla suddetta camma e dal movimento della ruota del cronografo. Riguardo la pura operatività, l’orologio definisce un sistema cronografico monopulsante, al 2 (avvio/arresto/azzeramento di entrambe le sfere dei secondi crono), dallo smistamento via ruota a colonne, con lo sdoppiante attivato dal pulsante al 4 (sempre mediante una ruota a colonne destinata), per dividere prima e riunire poi, le due lancette dei secondi crono. La ripetizione minuti, classicamente su due gong e visibile sul fronte posteriore del calibro, è avviata mediante il cursore al 9 (ore su timbro grave, quarti su alternanza di timbro grave/acuto, minuti su timbro acuto) e, come tradizione, è il Presidente Thierry Stern a giudicarne il suono per autorizzare la vendita dell’esemplare. Poi, ecco il calendario perpetuo istantaneo con visualizzazioni a finestrelle, introdotto nel 2008 (Ref. 5207), ripreso nel 2011 dalla Ref. 5208, e meritevole di due brevetti: le indicazioni – data, giorno, mese e ciclo bisestile -, in virtù di un sistema che, da solo, conta 220 dei 799 componenti del calibro, saltano contestualmente e con precisione nell’arco di 30 millisecondi, anche quando la riserva di carica residua scende a dieci ore. Ciò avviene grazie all’intervento di una grande bascula (15 parti, alcune mobili – oggetto di brevetto), mentre due molle a saltarello, agenti in direzioni opposte (oggetto di un secondo brevetto), fanno sì che l’energia spesa per ogni cambio rimanga costante (specificamente per la data, nessuna differenza alla fine dei mesi di 31 e di 28 giorni), evitando che il salto non sia completo per mancanza di potenza: una sorta di rémontoir d’égalité riservato al calendario. Infine, sotto il profilo estetico, il Quadrupla Complicazione Ref. 5308G-001, esibisce un quadrante blu ghiaccio, lavorato soleil, con indici a barretta applicati e lancette Dauphine in oro bianco metallizzato blu; al 3 vi sono i minuti crono su 60 unità e il ciclo bisestile, al 9 le ore crono e l’indicazione giorno/notte, il giorno della settimana al 10/11, il datario al 12 e i mesi al 1/2, per completare le indicazioni con le fasi lunari al 6. Le visualizzazioni del calendario sono completate da due finestrelle tonde dell’indicazione giorno/notte a ore 8 e del ciclo degli anni bisestili a ore 4, due dati indispensabili quando si vuole correggere il calendario. In tal senso, come consuetudine del modulo di calendario perpetuo di Patek Philippe, data/giorno/mese/fasi di luna possono essere corrette mediante pulsantini collocati, in alto e in basso, sulla carrure.

La delicata satinatura del quadrante blu ghiaccio con le cornici delle indicazioni del datario e gl’indici orari in oro bianco metallizzato blu.

La delicata satinatura del quadrante blu ghiaccio con le cornici delle indicazioni del datario e gl’indici orari in oro bianco metallizzato blu.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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