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Breguet, il Tourbillon con quadrante in smalto bl...

Breguet, il Tourbillon con quadrante in smalto blu

Il Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique 5367 di Breguet, torna a puntare i riflettori sulla celeberrima complicazione brevettata dal Maestro di Neuchâtel nel 1801. In questo caso, immersa in un intenso quadrante smaltato blu “Grand Feu”.                  

Abraham-Louis Breguet richiese il brevetto decennale del “Regolatore a Tourbillon” al senatore e Ministro degli Interni del Consolato di Francia (uomo di scienza e illustre chimico), Jean-Antoine Chaptal. Il brevetto fu ufficialmente registrato il 7 Messidoro dell’anno IX del Calendario Repubblicano, ossia il 26 giugno 1801. Il periodo di progettazione e messa a punto era cominciato nel 1795 e ci vollero diversi anni, comunque, per arrivare alla realizzazione dei primi modelli con tourbillon. Dopo due versioni sperimentali (il Breguet numero 282, già completato nel 1800 e venduto molti anni dopo dal figlio di Abraham-Louis, e il numero 169, che tra l’altro fu poi regalato, nel 1809, al figlio del famoso orologiaio John Arnold a Londra), il primo tourbillon “ufficiale” venne commercializzato nel 1805 e presentato al pubblico, a Parigi, l’anno successivo, in occasione della National Exhibition of Industrial Products, svoltasi presso l’Esplanade des Invalides. Dopo circa 220 anni, ogni volta che la Maison Breguet propone una novità con quel pregevole dispositivo, la mente torna al geniale Maestro di Neuchâtel, alla magia della meccanica, all’incredibile valenza di una soluzione che, ancora oggi è un benchmark tecnico da sviluppare ed evolvere con le moderne tecnologie. Eppure, come detto, inevitabilmente, se lo propone Breguet, il tourbillon assume diversi significati in più e, così è stato anche nel caso della recente referenza 5367

Il Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique 5367 (alto soli 7,45 mm), in platino, da 41 mm, dotato del collaudato calibro automatico di manifattura 581 da 16’’’: la riserva di carica è di ben 80 ore, in virtù di un bariletto ad “alta energia”, brevettato dalla Casa, scorrente su cuscinetti a sfere e di una massa oscillante periferica in platino. Quadrante smaltato blu “Grand Feu”, lancette a “Pomme Évidée”, indici a numeri arabi Breguet spolverati d’argento, piccoli secondi sono coassiali al tourbillon. 
Focus sulla gabbia del tourbillon, a un minuto, del Breguet Classique, ref. 5367. É la più sottile della Casa – meno di 3 mm -, collocata al 5 e realizzata in titanio: bilanciere a regolazione inerziale oscillante a 28.800 alternanze/ora, spirale e scappamento in silicio. La piccola sfera dei secondi è coassiale alla gabbia del tourbillon.

Ma, facciamo un passo indietro. Lo scorso anno, Breguet, nel Classique 5177 Email Bleu “Grand Feu”, ha proposto un’intensa  interpretazione del suo solotempo “perpetuo”, come il genio Abraham-Louis qualificava il meccanismo automatico. Quella sofisticata tecnica della smaltatura “Grand Feu” era molto cara al Maestro, perché gli consentiva di “liberare” il quadrante da decorazioni superflue, esaltandone la sua funzione e la sua eleganza. Secondo tale procedimento, lo smalto viene applicato, ancora umido, in uno strato sottile sul quadrante d’oro, per poi essere cotto nel forno a temperature oltre gli 800°C; è necessario sovrapporre diversi strati di smalto fino a ottenere il colore desiderato, sottoporlo ad una lucidatura dolce e, successivamente, passarlo per l’ultima volta nel forno, per conferirgli una maggiore brillantezza. Tutto questo trova nel blu intenso un’esemplare espressione, tanto che è sembrato inevitabile per la Casa, adattarlo, quest’anno,  anche su quella complicazione per cui la Maison è riconosciuta a livello planetario, il tourbillon. Evidentemente, sempre su cassa Classique, riconoscibile per la carrure cannelé, per lo spessore contenuto e per le anse rettilinee saldate. Il Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique 5367  (alto soli 7,45 mm), si affida al collaudato calibro di manifattura 581 da 16’’’ (la cui versione squelette avevamo visto, nel 2019, nella ref. 5395 in platino), con la gabbia del tourbillon più sottile della Casa – meno di 3 mm -, collocata al 5 e realizzata in titanio: bilanciere a regolazione inerziale oscillante a 28.800 alternanze/ora, spirale e scappamento in silicio. La riserva di carica è di ben 80 ore, in virtù di un bariletto ad “alta energia”, brevettato dalla Casa, scorrente su cuscinetti a sfere e di una massa oscillante periferica in platino. Lo stesso materiale usato per la cassa da 41 mm, che accoglie, tornando all’incipit, un quadrante con le caratteristiche sfere a “Pomme Évidée” a percorrere gl’inconfondibili indici a numeri arabi Breguet spolverati d’argento, mentre i piccoli secondi sono coassiali al tourbillon: il suo ponte orizzontale rettilineo riprende il tratto essenziale presente sui tourbillon di Abraham-Louis, dal 1805. E, poi, aguzzando la vista, immancabile un marchio di fabbrica della Maison, ossia la firma segreta, collocata sopra la gabbia del tourbillon: una consuetudine che onora l’orologio Breguet dal 1795, proprio l’anno in cui il Maestro cominciò a mettere mano al tourbillon.

Ecco la celebre firma segreta di Breguet, una consuetudine alla quale la Maison non rinuncia. Nel Breguet Classique, ref. 5367, è collocata sopra la gabbia del tourbillon al 5.

Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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