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Code 11.59 by Audemars Piguet in ceramica nera e o...

Code 11.59 by Audemars Piguet in ceramica nera e oro, un’alchimia musicale

La Maison di Le Brassus immagina il segnatempo come risultato armonico di una composizione in note cui partecipano diverse sensibilità. In tal senso va interpretato il progetto musicale della Maison, chiamato “180”, che trova una sua corrispondenza nel nuovo cronografo Code 11.59 by Audemars Piguet in ceramica nera, abbinato all’oro bianco o rosa.  

Audemars Piguet ha sempre dimostrato un fortissimo legame con l’arte e con tutte quelle forme espressive che permettono di creare e dar vita alla più pura originalità, attraverso il confronto e una dialettica costruttiva. L’esplorazione di territori diversi e l’allargamento dei confini creativi è stato, per l’appunto, lo spunto del progetto  “180”, ideato dalla Maison di Le Brassus a sostegno dell’universo della musica. Il tempo musicale può ritenersi il frutto di una manipolazione del tempo assoluto, una chiara manifestazione di una realtà impalpabile. La musica, conseguentemente, va interpretata come un mezzo per conoscere meglio il tempo, per integrarlo e sentirlo concretamente più vicino nell’esperienza quotidiana: può rendere accessibile ciò che, per definizione, è inaccessibile, portando il tempo su di una dimensione sensoriale. In questo senso, la Maison di Le Brassus ha volto coinvolgere nel suddetto progetto,  artisti internazionali di diversa estrazione, che hanno avuto carta bianca e tre giorni interi per creare e registrare una colonna sonora originale e ogni incontro è stato catturato dallo sguardo artistico di un regista cinematografico diverso. L’iniziativa è stata suddivisa in cinque episodi, che hanno visto approcci musicali lontani trovare delle insospettabili sintesi sonore, armonizzate su testi in lingue diverse, poesie, musica soft e freestyle, electro pop e hip hop. Insomma, un caleidoscopio di note come atomi di una composizione materica sempre in fieri, capace di esprimere le infinite strade tracciabili dal fiume musicale, alimentato da mille affluenti. 

I musicisti londinesi Che Lingo (a sinistra nelle due immagini) e Gaika sono i protagonisti del 5° episodio della serie musicale “180” di Audemars Piguet, intitolato “Resurrect”. Immortalati durante i tre giorni del loro incontro, raccontato dal regista inglese David Tomaszewski, hanno dimostrato la possibilità d’interazione tra il rap con commistioni hip hop e R&B di Che Lingo, e il beat “ghetto futuristico” espressivo del “gothic underworld” londinese di Gaika. 

Nell’ultimo episodio, ad esempio, intitolato “Resurrect”, è narrato l’incontro tra i musicisti londinesi Che Lingo e Gaika, tra lo stile rap fortemente articolato del primo e il “gothic underworld” elaborato con infusioni caraibiche del secondo, il tutto immerso nell’architettura urbana di Londra, che viene a comporsi step by step con la musica. Insomma, una canzone, una performance o un orologio meccanico, non solo trasmettono emozioni, ma riflettono la passione e il talento delle numerose persone che hanno lavorato insieme. Un’immersione che permette di andare alle radici della creatività per comprendere appieno un prodotto. Operazione fortemente stimolata dall’ultima versione del Cronografo Automatico della collezione Code 11.59 by Audemars Piguet, da 41 mm, un esemplare complicato, di nome e di fatto, sintesi di un incontro di materiali. Infatti, il calibro cronografico automatico di manifattura 4401, con funzione flyback (massa oscillante in oro rosa a 22 carati, bilanciere a regolazione inerziale oscillante a 28.800 alternanze/ora con ponte passante), di ultima generazione, ad affissione tri-compax, capace di 70 ore di riserva di carica, con smistamento via ruota a colonne e innesto verticale – per evitare i salti della sfera dei secondi nella fase d’ingaggio del meccanismo cronografico con il treno del tempo -,  pulsa all’interno della carrure ottagonale in ceramica nera, compresa e in contrapposizione alla rigorosa circolarità di lunetta e fondello in oro bianco o oro rosa (stesso materiale dei pulsanti di forma), e accompagnata da anse scavate, dove il tratto morbido e angolare si risolve in una saldatura limitata al sottile spessore della lunetta stessa, mentre l’estremità inferiore si poggia delicatamente, senza fondersi, su quello del fondello.

Code 11.59 by Audemars Piguet. Cronografo  Automatico. Cassa in ceramica nera da 41 mm; lunetta, fondello (chiuso da 5 viti e integrato da vetro zaffiro), anse, corona e pulsanti di forma in oro bianco; vetro zaffiro con trattamento antiriflesso. Quadrante nero satinato verticalmente e contatori (trattati azurée) laccati neri, rehaut laccato nero graduato con la scala tachimetrica; indici a barretta e numero arabo al 12 applicati e lancette a bastone in oro bianco; logo applicato in oro bianco. Funzioni: ore, minuti, piccoli secondi al 6, secondi crono al centro, ore crono al 3, minuti crono al 9. Cinturino nero rivestito in caucciù e rifinito a rilievo, con fibbia in oro bianco.

Code 11.59 by Audemars Piguet. Cronografo  Automatico in ceramica nera e oro rosa. Da notare come le anse “svuotate” siano saldate solamente sullo spessore della lunetta, mentre l’estremità inferiore si poggia delicatamente, senza fondersi, su quello del fondello.

Attraverso il vetro zaffiro integrato al fondello del cronografo Code 11.59 by Audemars Piguet, in ceramica nera  e oro bianco, è possibile osservare il movimento meccanico automatico di manifattura, calibro 4401: diametro di 32 mm, spessore di 6,8 mm, 40 rubini, 367 componenti, 28.800 alternanze/ora (ponte trasversale del bilanciere), 70 ore di riserva di carica, massa oscillante scheletrata in oro rosa a 22 carati. Funzione flyback. Smistamento delle funzioni crono via ruota a colonne e innesto verticale. Finitura a Côtes de Genève, a Perlage e ad Anglage.

 “L’ultimo modello di Cronografo Automatico segna un’evoluzione nella collezione Code 11.59 by Audemars Piguet, grazie a una nuova combinazione di materiali e alla finitura del quadrante capaci di valorizzare i mille dettagli del segnatempo”, sostiene Sofia Candeias, Head of Product and Design Management della Maison di Le Brassus. “I team hanno dovuto superare ancora una volta i propri limiti per rispondere alle nuove sfide tecniche di associare una carrure in ceramica nera a lunetta, anse e fondello realizzati in oro.” La carrure in ceramica è frutto della collaborazione con Bangerter, un’azienda svizzera guidata ancora oggi dalle famiglie fondatrici (un particolare che la Maison tende ad apprezzare particolarmente), specializzata in componenti di precisione in ceramiche avanzate, carburo di tungsteno e altri materiali dalla particolare durezza. Il processo prevede che la polvere di ossido di zirconio (ZrO2) sia associata al contenuto dell’agglomerante, la cui composizione rimane un segreto dell’azienda. A questa materia viene data una forma preliminare mediante la tecnologia di una macchina CNC a 5 assi di ultima generazione. Dopo questo primo processo di lavorazione, l’agglomerante viene rimosso. Il componente in ceramica dell’orologio ottiene la sua durezza mediante sinterizzazione a circa 1.400 °C: la vera sfida con la ceramica è che questo materiale si restringe durante il processo di sinterizzazione di circa il 25%. Il componente viene lavorato, poi, in durezza con utensili diamantati di alta precisione. Le sue superfici geometriche sono pre-lucidate e pre-satinate, prima di essere rifinite a mano. Ha osservato il CEO di Audemars Piguet, François-Henry Bennahmias durante il lancio della collezione, nel gennaio del 2019: “Il Code 11.59 by Audemars Piguet non è nato improvvisamente. C’è stato un briefing al team design nel 2017, relativamente al quale il primo punto è stato: ‘Fate un orologio quasi impossibile da copiare, spingetevi oltre i limiti di tutto quello che sappiamo fare’. Solo cinque anni fa non saremmo stati in grado di realizzare questo orologio, perché oggi possiamo usare nuove tecnologie, ad esempio, per realizzare determinate finiture e, cinque anni fa questi orologi non avrebbero potuto avere la luminosità che presentano oggi”. 

In quest’immagine si può notare bene la carrure ottagonale in ceramica nera satinata  a “traits tirés” e lucida sui bordi superiore e inferiore, inserita all’interno e in contrapposizione alla rigorosa circolarità di lunetta e fondello in oro rosa. Il medesimo contrasto lucido sullo sfaccio e satinato lo troviamo sui pulsanti ellissoidali geometrici. 

 

La foto evidenzia la complessità del vetro zaffiro messo a punto da Audemars Piguet per la collezione Code 11.59 by Audemars Piguet. Si tratta di un lavorazione antiriflesso con doppia curvatura: la superficie interna è arrotondata, mentre quella esterna è piatta da ore 6 a ore 12. Una forma che si integra perfettamente con la lunetta, dando vita ad un tratto continuo e, attingendo all’universo dell’ottica, offrendo una leggibilità perfetta  sul quadrante. Dettaglio qualificante: gli smussi intorno al vetro sono lucidati. 

al nuovo cronografo, il vetro zaffiro antiriflesso con doppia curvatura, arrotondata internamente e piatta esternamente dal 6 al 12, crea un effetto ottico funzionale alla leggibilità del quadrante, la cui tonalità e la cui finitura satinata verticale sono perfettamente in linea con la cromia della carrure e con il suo raffinato motivo a “traits tirés”. L’insieme è completato da un cinturino nero in pelle di vitello, rivestito in caucciù e rifinito a rilievo per un look contemporaneo. Ecco, questo Code 11.59 by Audemars Piguet dimostra come un insieme armonico possa essere costruito combinando tecnologia avanzata e tradizione ancestrale.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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