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Patek Philippe, i Nautilus e i Calatrava del 2021

Patek Philippe, i Nautilus e i Calatrava del 2021

Il Calendario Perpetuo in linea è stato l’highlight della Maison ginevrina per quest’anno, focalizzando l’attenzione di moltitudini di appassionati della più pura cultura orologiera. Ma anche il de profundis della leggendaria referenza 5711, in acciaio, ha tenuto banco, scuotendo il mercato collezionistico. In tutto questo, la Casa ha trovato modo di presentare diverse altre interessanti novità, sia per il target maschile che femminile, con varianti preziose, investendo storiche collezioni quali la Calatrava e la Nautilus. 

Patek Philippe, nel 2021, si è mossa in diverse direzioni, con una forte concentrazione sulla collezione Nautilus (quattro referenze, unitamente al roboante abbandono della mitica ref. 5711/1A) e sulla Calatrava, cui va ad aggiungersi l’highlight del 2021, ossia il Calendario Perpetuo in linea in platino, del quale potete trovare su timeover.it,  un mirato approfondimento. Tutto ciò compone una collezione corrente che, allo stato attuale, consta di circa 140 referenze diverse, realizzate in piccole serie, che vanno da una decina a qualche centinaia di esemplari, con un’ampia scelta di movimenti interamente realizzati in-house. Muovendo, dunque, dal Nautilus, come noto, il Presidente Thierry Stern ha annunciato la fine della serie,  ref. 5711/1A, proponendo un ultima variante in acciaio con un nuovo quadrante color verde oliva soleil, evidentemente oggetto di una caccia senza esclusione di colpi, tanto da arrivare ad essere proposta in asta dopo pochissimi mesi dal lancio. Un qualcosa di prevedibile, sul quale sono stati spesi fiumi d’inchiostro e di commenti, che non riteniamo d’implementare, argomentando sul resto delle proposte (la ref. 5711 è stata anche presentata nella versione automatica con diamanti baguette sulla lunetta, sempre su quadrante verde oliva soleil), tra le quali emerge senz’altro il Nautilus Travel Time Chronograph, ref. 5990/1R-001, cronografo flyback con doppio fuso orario, in oro rosa con quadrante a rilievi orizzontali e finitura blu soleil. 

Nautilus Travel Time Chronograph, ref. 5990/1R-001, cronografo flyback con doppio fuso orario, in oro rosa con quadrante a rilievi orizzontali e finitura blu soleil. Movimento automatico, calibro CH 28-520 C FUS. 

Nautilus, ref. 5711/1300A-001, in acciaio con 32 diamanti baguette sulla lunetta. Quadrante verde oliva con rilievo orizzontale inciso e finitura soleil. Movimento automatico, calibro 26-330 S C.

Prima di descriverne i contenuti, va premesso che l’iconico orologio presentato nel 1976, con quadrante dal motivo orizzontale a rilievo e il bracciale integrato rastremato verso la chiusura, dal design delicatamente rivisitato nel 2006, si declina oggi in una collezione da uomo e per signora di oltre venticinque referenze in acciaio, oro rosa, oro bianco o bicolori (acciaio/oro rosa); oltre alle versioni solotempo con data, la collezione Nautilus propone cinque modelli con complicazioni: la ref. 5712 con data a lancetta, fasi lunari e indicazione della riserva di carica; la ref. 5980 con cronografo flyback; la ref. 5726 con Calendario Annuale brevettato, indicazione 24 ore e fasi lunari; il Nautilus Travel Time Chronograph, ref. 5990 con doppio fuso orario, cronografo flyback e data a lancetta; la Grande Complicazione Nautilus con calendario perpetuo, ref. 5740, il calendario perpetuo più sottile delle collezioni Patek Philippe. Tornando, dunque, al Nautilus Travel Time Chronograph, ref. 5990/1R-001, con bracciale, si tratta di una nuova interpretazione del modello presentato nel 2014, in acciaio, impermeabile fino a 12 atmosfere:  cronografo flyback, doppio fuso orario e indicazione della data analogica al 12, abbinata all’ora locale. Impiega il calibro cronografico automatico CH 28-520 C FUS, con smistamento crono via ruota a colonne (minuti crono su 60 unità al 6). Il sistema Travel Time prevede due lancette centrali delle ore (quella traforata per l’ora di casa) e la regolazione rapida dell’ora locale in avanti o indietro, a scatti di un’ora, avviene mediante i due pulsanti “+” e “–” alloggiati sul fianco della cassa a ore 9: il tutto è completato da due indicazioni giorno/notte all’interno di finestrelle sovrastate dalle diciture LOCAL e HOME. Citiamo, poi, il Nautilus Haute Joaillerie (ref. 7118/1450R-001) in oro rosa, automatico di manifattura, sul quale, tra cassa, quadrante e bracciale, scintillano 2.553 diamanti (~12,69 ct), incastonati con la tecnica del serti neige.

Nautilus Haute Joaillerie (ref. 7118/1450R-001), automatico di manifattura (calibro 324 S), in oro rosa da 35,2 mm, sul quale, tra cassa, quadrante e bracciale, scintillano 2.553 diamanti (~12,69 ct), incastonati con la tecnica del “serti neige”.

Nel contesto Calatrava, non c’è dubbio che la principale novità ha riguardato, quest’anno, il Clous de Paris, ref. 6119R-001 e 6119G-001, in oro rosa – quadrante argenté grené – e oro bianco – quadrante grigio antracite satinato verticale -, rivisitato nel design e nel movimento. Le origini di tale classico di Patek Philippe, risalgono al 1932, con la celeberrima ref. 96 (piccoli secondi). Delle molteplici interpretazioni del Calatrava (anche su cassa Officier), quella che, maggiormente, ha lasciato il segno presenta la lunetta incisa guilloché “Clous de Paris” (piccole piramidi, una accanto all’altra). L’esordio di tale finitura sul Calatrava è avvenuto nel 1934, con la ref. 96D. Ecco, poi, la ref. 3520D a carica manuale (calibro 177) del 1972, la ref. 3919 del 1985 (universalmente riconosciuto il “principe” dei Calatrava, e in produzione per oltre 20 anni) con calibro manuale 215 PS, la ref. 5120 del 2001 (calibro automatico 240), la ref. 5119 del 2006 (rivisitazione della ref. 3919 su di un diametro maggiore, da 33,5 a 36 mm, senza modificare il movimento), e molte varianti per signora. Nel 2018 il Calatrava Clous de Paris ha lasciato la collezione corrente di Patek Philippe, ritornando in grande stile quest’anno. Nella ref. 6119, la cassa diviene più grande (39 mm), i numeri romani delle ref. 3919 e 5119, lasciano il posto ad indici applicati in stile “obus”, sfaccettati in oro 18 carati (una soluzione originaria presente sulle ref. 96 e 96D), le lancette sono Dauphine e non mancano i piccoli secondi al 6, con sfera a “capello”. La lunetta incisa è leggermente più larga rispetto le precedenti edizioni, e sono state ridisegnate anche le anse, incurvate, ispirate dalla ref. 96 e dagli automatici degli anni 1990. Nuovissimo, invece, il movimento a carica manuale, calibro 30-255 PS, dal diametro superiore rispetto al 215 PS – 30,4 mm contro  21,5 mm -, ma senza incidere sullo spessore, mantenuto a 2,55 mm: per ottenere tale risultato, ad esempio, il pignone di centro ingrana con la ruota di centro mediante un rinvio, rimanendo sullo stesso piano, o anche la ruota “rochet” è posta sotto e non sopra al ponte dei bariletti. I due bariletti, montati in parallelo (si sommano le coppie motrici e incidono sull’inerzia del bilanciere oscillante a 28.800 alternanze/ora, consentendo una maggiore stabilità e una migliore regolazione), garantiscono una riserva di carica di 65 ore. Dotato di dispositivo stop-seconds, il calibro 30-255 PS è insignito del Sigillo Patek Philippe, raggiungendo una precisione di –3/+2 secondi ogni 24 ore. 

Calatrava “Clous de Paris”, ref. 6119G-001, in oro bianco da 39 mm, con quadrante grigio antracite satinato verticale  (piccoli secondi al 6). Lunetta incisa a Clous de Paris. Nuovo movimento manuale, calibro 30-255 PS, con autonomia di 65 ore.  

 

Calatrava “Clous de Paris”, ref. 6119R-001, in oro rosa da 39 mm, con quadrante argenté grené (piccoli secondi al 6). Lunetta incisa a Clous de Paris. Nuovo movimento manuale, calibro 30-255 PS, con autonomia di 65 ore.   

 

Calatrava Calendario Annuale, ref. 4947/1A-001, nella sua prima versione in acciaio da 38 mm con bracciale. Quadrante blu notte, dotato di doppia satinatura verticale e orizzontale, a motivo “shantung”. Movimento automatico, calibro 324 S QA LU.

Le novità Calatrava proseguono con il Calendario Annuale, ref. 4947/1A-001: per la prima volta, tale complicazione è proposta su cassa tonda in acciaio con bracciale (brevettata nel 1996, precedentemente, l’abbiamo vista declinata, per uomo e per signora, nei tre colori dell’oro e in platino). Con lunetta lucida e diametro di 38 mm, presenta un quadrante blu notte, dotato di doppia satinatura verticale e orizzontale, a motivo “shantung”. Ai numeri arabi applicati e alle lancette “a foglia” in oro bianco, si uniscono le indicazioni analogiche del calendario annuale, giorno e mese, molto chiare, da abbinare al datario a finestrella al 6, posto sotto alle fasi lunari astronomiche. Il movimento è il collaudato calibro automatico 324 S QA LU. E chiudiamo con il Calatrava per signora, ref. 4997/200G-001 (successore del ref. 4897 del 2009, con calibro 215 a carica manuale), oggi automatico – calibro 240 con mini-rotore decentrato in oro a 22 carati – e con cassa in oro bianco leggermente più grande (35 mm invece dei precedenti 33 mm). Sulla lunetta, brillano 76 diamanti tondi e il quadrante, lavorato finemente a guilloché soleil, è rivestito di diversi strati successivi di lacca trasparente blu notte e percorso da lancette Dauphine in oro bianco. 

Calatrava per signora, ref. 4997/200G-001, in oro bianco da 35 mm. Sulla lunetta brillano 76 diamanti tondi. Quadrante lavorato guilloché soleil, e rivestito di lacca trasparente blu notte. Movimento automatico, calibro 240 con mini-rotore decentrato in oro a 22 carati.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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