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Patek Philippe, Ref. 5373P, Cronografo Rattrapante...

Patek Philippe, Ref. 5373P, Cronografo Rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo

La Maison ginevrina sorprende ancora con una evoluzione mancina del cronografo, Ref. 5373P-001, in platino, elaborazione speculare della Ref. 5372P. Un modello che trova la sua ispirazione nello sconfinato patrimonio storico della Maison e che fruisce di un’estetica di curata eleganza. Modello che chiude un 2022 straordinariamente prolifico per la Casa diretta da Thierry Stern.

Annual Calendar Travel Time – Ref. 5326G, lanciato a Basilea e forte di otto brevetti,  Cronografo Monopulsante 1/10 di secondo – Ref. 5470P, il primo movimento cronografico da polso di Patek Philippe in grado d’indicare i decimi di secondo (e qui, di brevetti se ne registrano ben 31), Nautilus con la ref. 5811/1G in oro bianco (non paga dei terremoti generati nel 2021, con il ritiro della ref. 5711 in acciaio e il lancio dell’ultimo omaggio ai collezionisti della medesima referenza, ma con quadrante verde). Questi gli highlights del 2022 di Patek Philippe, un anno veramente particolare, straordinariamente denso di proposte innovative ed evolutive, complicate o meno, accattivanti, sorprendenti, tali da stordire anche il pubblico di affezionati clienti, in difficoltà nel formulare delle scelte. E sì, che lo scorso anno, già eravamo stati deliziati dal Calendario Perpetuo in Linea – ref. 5236P. Insomma, si riteneva che per la fine dello scorso anno la Maison ginevrina fosse più che soddisfatta del lavoro svolto. E invece no. La “tortura” per appassionati e collezionisti è proseguita con una piccola esercitazione destinata a soddisfare coloro che l’orologio lo indossano al polso destro, perché mancini. Abbiamo indicato “esercitazione”  perché stiamo parlando di un Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, la Ref. 5372P, rielaborata nella Ref. 5373P-001, in platino, per rendersi fruibile in modo speculare. 

Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, Ref. 5373P-001, in platino, da 38,3 mm (spessore 12,93 mm); pulsante di attivazione crono coassiale alla corona, al 9, e per la funzione sdoppiante, all’8 (a sezione rettangolare). Quadrante antracite satinato verticale, sfumato nero, con le seguenti indicazioni: datario analogico al 12, piccoli secondi al 3, fasi lunari al 6, minuti crono su 60 unità al 9, di tipo analogico; giorno della settimana (al 3), mese (al 9), ciclo bisestile al 10/11, indicazione giorno/notte al ½, a finestrella. Movimento meccanico a carica manuale di manifattura, calibro  CHR 27-525 PS Q.

Attraverso il cristallo zaffiro adattato al fondello, è possibile ammirare il fronte posteriore del calibro manuale CHR 27-525 PS Q, con in evidenza l’organo regolatore (bilanciere Gyromax a regolazione inerziale con spirale Breguet oscillante a 21.600 alternanze/ora, pietra di controperno sulla ruota di scappamento, a conferma di uno schema d’antan) e il dispositivo cronografico sdoppiante strutturato su doppia ruota a colonne, con pinza centrale e sistema d’innesto tradizionalmente orizzontale.

Si tratta, ovviamente, di un’ulteriore implementazione del savoir-faire di Patek Philippe, sul fronte cronografico complicato, ossia dotato di funzioni aggiuntive, come quella sdoppiante e abbinato al calendario perpetuo. In tempi moderni, il percorso è cominciato nel 2005, con lo sviluppo di una gamma completa di movimenti cronografici, nell’ambito dei quali, il calibro CHR 27-525 PS a carica manuale, si è rivelato il movimento cronografico à rattrapante con ruota a colonne più piatto al mondo. Una prerogativa che ha indotto la Casa a completare l’opera con il calibro CHR 27-525 PS Q (stessa architettura di base, con l’aggiunta di un modulo calendario estremamente sottile), presentato nel 2010, come movimento cronografico à rattrapante con calendario perpetuo più piatto mai prodotto dalla Manifattura (7,3 mm di spessore). Dal 2017, questo meccanismo, ça va sans dire, ospitato in piccolissime serie nel rispetto della pura tradizione orologiera, è stato inserito in un modello in platino con quadrante blu soleil (Ref. 5372P-001) o dorato oro rosa a satinatura verticale (Ref. 5372P-010). Già in quel momento, l’idea di adattarlo ai mancini è stata presa in considerazione, attingendo a livello d’ispirazione, evidentemente, dal proprio, impressionante patrimonio storico e tornando indietro di quasi un secolo, fino al 1927, anno in cui fu venduto un crono sdoppiante in oro giallo di forma coussin (34 x 34 mm), realizzato nel 1925-1926 su richiesta di un cliente mancino, dotato del movimento N. 198 012 da 13’’’: si distingueva  per il pulsante cronografico al 9 (anziché a ore 3) e quello della rattrapante  a ore 8 (anziché a ore 2), nonché, al di là dei contatori invertiti in orizzontale, per la forma insolita delle lancette cronografiche e di quella sdoppiante con contrappeso. Un pezzo eccezionale che conferma l’eccezionalità e l’esclusività della nuova Ref. 5373P-001, una scelta perfettamente coerente con strategie di prodotto dettate da una logica e da tempi assolutamente precisi e programmati, calibrate per soddisfare le attese, sempre e comunque, e per sorprendere, sempre e comunque, forti di un background che mostra costantemente la sua attualità, gelosamente custodito tra le mura di Plan-les-Ouates e nascosto nelle sale espositive del Museo Patek Philippe a Ginevra: forse, tante volte, si tratta solo di saper cercare. 

 

In primo piano l’elegante incavo della carrure, la svasatura lucida della lunetta, il pulsante crono coassiale con la corona, il pulsante a sezione rettangolare per la funzione sdoppiante e, infine, la chiarissima visualizzazione delle indicazioni sul quadrante. Sul fianco opposto alla corona, il destro, osserviamo i pulsantini correttori del giorno della settimana (in alto) e delle fasi lunari (in basso).

Torniamo, quindi, al nuovo Cronografo à Rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, Ref. 5373P-001, su cassa in platino da 38,3 mm, dimensioni identiche alla Ref. 5372P, ma con gruppo corona/pulsanti (di cui uno coassiale con la corona stessa), spostati “a specchio” sul lato sinistro della carrure. Fluido ed elegante nella sua lunetta concava lucida, a seguire il dettato estetico del vetro zaffiro leggermente bombato, sofisticato sulla carrure delicatamente scavata e priva di soluzioni di continuità con le anse, a costruire una tradizionale chiusura a barretta per l’aggancio del cinturino. Il quadrante, evidentemente, si distingue per le sue visualizzazioni (contatori e finestrelle) ruotate di 180°, con datario analogico a ore 12, piccoli secondi a ore 3, fasi lunari a ore 6 e contatore cronografico 60 minuti a ore 9, completate dalle indicazioni “à guichet” del giorno della settimana (al 3) e del mese (al 9), dal ciclo dell’anno bisestile al 10/11 e dall’indicazione giorno/notte al 1/2. Patek Philippe ha rivisitato, poi, cromia e decoro del quadrante stesso, su base in oro, adattando una finitura antracite satinata verticale, ravvivata dallo sfumato nero sul bordo e dai contatori azurée nero ebano; le indicazioni orarie sono espresse da cifre applicate e da lancette Dauphine in oro bianco, accuratamente sfaccettate. Le fasi lunari, inutile sottolineare, sono astronomiche – scarto di un solo giorno nell’arco di 122 anni rispetto al ciclo lunare reale – e le tre sfere cronografiche (lancetta centrale dei secondi, lancetta centrale sdoppiante, lancetta dei minuti crono) sono verniciate di rosso per poterle distinguere facilmente. Lo schema tecnico del calibro adottato riunisce i  comandi del cronografo (avvio, arresto e azzeramento) nell’unico pulsante coassiale alla corona, mentre la misurazione dei tempi intermedi (sdoppiante) è governata dal pulsante rettangolare all’8. Riguardo il calendario perpetuo, sulla carrure sono disposti, secondo un’impostazione tradizionale, i pulsantini correttori, secondo il seguente posizionamento: al 2/3 per il giorno della settimana; al 6/7 per il mese; al 4/5 per le fasi lunari, al 6 per la data. 

Focus sul sistema cronografico sdoppiante della Ref. 5373P-001, con le due ruote a colonne celate da cappelli lucidi (una consuetudine della Maison) e la pinza centrale a gestire la funzione sdoppiante con annesse molle di flessione. Da notare anche la ruota dei 60 minuti crono dorata e, sopra di essa, il relativo martello di azzeramento.

Il fondello, simmetricamente (rispetto alla lunetta) svasato e integrato da vetro zaffiro – intercambiabile con un fondo cassa pieno in platino – offre alla vista l’architettura complessa del calibro manuale CHR 27-525 PS Q, fronte cronografia e base tempo, con le due ruote a colonne (destinate allo smistamento della cronografia tradizionale e alla funzione sdoppiante, gestendo l’apertura e la chiusura della pinza centrale) complete, come di consueto per Patek Philippe, di cappelli lucidi, mentre lo schema d’innesto è classicamente orizzontale. Riguardo alle caratteristiche fondamentali, il suddetto movimento ha un diametro di 27,3 mm e 7,3 mm di spessore (5,25 mm per la base tempo e 2,05 mm per il modulo calendario perpetuo), prevede 476 componenti, 31 rubini, bilanciere Gyromax a regolazione inerziale con spirale Breguet oscillante a 21.600 alternanze/ora e riserva di carica da un minimo di 38 ad un massimo di 48 ore a cronografo innescato. I ponti sono smussati, con spigoli lucidati e decorati a Côtes de Genève. Lo sguardo è, poi,  attratto anche dall’estetica elegante dei componenti “sagomati” e dei ponti all’antica, i cui angoli rientranti non possono che essere realizzati a mano, operazione che richiede abilità ed esperienza. Il tutto, ovviamente, è certificato dal Sigillo Patek Philippe, indicazione, seppur interna, di qualità assoluta. Questo piccolo capolavoro si allaccia al polso mediante un cinturino in pelle di vitello nera con motivo tessile a rilievo e cuciture rosse a contrasto, dotato di chiusura déployante in platino, dall’aspetto sportivo e contemporaneo. Coerentemente con l’impostazione speculare mancina, il diamante taglio brillante che connota tutti i prodotti in platino di Patek Philippe è incastonato al 12 e non al 6. La Ref. 5373P-001, ufficialmente, determina il “pensionamento” delle due Ref. 5372P, rimanendo l’unica in collezione a vantare l’impiego del calibro CHR 27-525 PS Q. Prezzo? Su richiesta, ovviamente.

I contatori sul quadrante sono trattati azurée, mentre estremamente discrete sono le fasi lunari astronomiche. Le lancette delle funzioni crono sono verniciate di rosso.

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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