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Rolex, Patek Philippe, Cartier e altre idee, per un’estate da sogno

Da quest’anno, l’orologeria è tornata a “parlare” agli operatori senza l’intermediazione dei computer, in modo diretto e partecipativo. Osservare, toccare e provare al polso i modelli, parlare e confrontarsi con tecnici, designer e CEO, sono interazioni d’imprescindibile importanza per comunicare e raccontare nel migliore dei modi il presente e il futuro del segnatempo. L’inizio dell’estate è un buon momento per proporre una selezione di modelli, per lui, per lei o unisex, da sfoggiare su polsi liberi da giacche e polsini. 

Il mercato dell’orologeria, dopo due anni di pandemia, sta velocemente riprendendo il suo regolare corso, accompagnato da incrementi di mercato in doppia cifra percentuale. In tal senso, nei patinati e sofisticati ambienti del Palaexpo di Ginevra, sede del’esposizione mondiale dell’”Haut-de-Gamme”, di affari ne sono stati fatti tanti e diversi sono stati i modelli andati “esauriti” fino alla fine dell’anno. Segno, da un lato, che i concessionari “sul territorio” sono in fiducia e stanno ritrovando un soddisfacente livello di clientela in assenza di turismo (che, peraltro, sta riprendendo a pieno ritmo) e, dall’altro, che le Maison hanno composto un’offerta molto centrata, mirata, non dispersiva, tale da valorizzare opportunamente il brand e garantire, in prospettiva, un adeguato turnover sul punto vendita, riducendo o annullando gli stock. In tale direzione, abbiamo selezionato una serie di proposte in cui viene esaltato il DNA di ciascun brand, quella componente identitaria  e unica che lo rende attrattivo sul mercato, esaltandolo ed alzando l’asticella competitiva. Dunque, alcune Maison hanno voluto giocare in casa, e lo si percepisce con chiarezza scorrendo i Tank Louis Cartier di Cartier, l’Oyster Perpetual GMT-Master II di Rolex, il Calatrava di Patek Philippe, l’affascinante complicazione poetica di Van Cleef & Arpels, mentre altre, su schemi estetici ben consolidati, hanno lanciato vere e proprie novità come Hermès sulla collezione Arceau, Hublot, con il concept Big Bang su cassa carré e Grand Seiko con la trilogia sporty-elegant Evolution 9 alimentata dal collaudato movimento Spring Drive, adattato su diverse complicazioni.         

Cartier, Tank Louis Cartier, in oro giallo (quadrante rosso) e in oro rosa (quadrante grigio antracite).

 

Cartier, Masse Mystérieuse, in platino

Cartier

Il Tank di Cartier è una delle icone universali nella storia dell’orologio da polso: purezza di linee e rigore nelle proporzioni. Nel 1917, Louis Cartier ebbe quest’idea estetica fondata su due brancards laterali, a definire un rettangolo dal design essenziale integrato,  senza soluzione di continuità, nel bracciale. Nel 1922, il design del Tank venne rivisitato, allungando le linee della cassa, affinando i brancards e smussando gli angoli: nacque il Tank Louis Cartier. Nel 2021 Cartier ne ha presentato una versione,  il cui quadrante riproponeva il motivo del rettangolo nel rettangolo, apparso sul Must de Cartier negli anni Ottanta. Quest’anno, il Tank Louis Cartier sfoggia un’eleganza derivata dall’intensità dei quadranti monocromatici, scegliendo le tonalità del rosso e del grigio antracite; dei dodici indici numerici tradizionali ne restano solo quattro e la minuteria è scomparsa. La particolarità del quadrante, all’interno di una cassa “modello grande”, da 6,6 mm di spessore, in oro giallo (quadrante rosso) e in oro rosa (quadrante grigio antracite), dotato di meccanismo manuale di manifattura – calibro 1917 MC -, a prima vista monocromatico, sta nelle accattivanti e delicate sfumature, che emergono a seconda della luce e della prospettiva. Un effetto ottenuto grazie ad una tecnica innovativa di incisione elettrochimica, che consente di realizzare tramature invisibili, in diverse direzioni, a comporre zone in  modo tale da riprendere un motivo grafico del quadrante di un orologio Must de Cartier degli anni ‘80. Per la colorazione, la tecnica è diversa: laccatura per il quadrante rosso, trattamento galvanico per quello grigio; un ricalco lucido a più strati evidenzia i numeri romani. La Maison parigina, poi, per questo 2022, si è distinta per un esemplare eccezionale, il Masse Mystérieuse, l’orologio più complicato mai realizzato da Cartier (30 esemplari). All’interno della cassa in platino da 43,5 mm, incorniciato da una fascia satinata con indici a numeri romani, ecco il calibro “mobile” 9801 MC, racchiuso nel semicerchio della massa oscillante scheletrata: otto anni di sviluppo e richiesta di brevetto. Questo particolarissimo rotore oscillante sull’asse centrale carica regolarmente la molla del bariletto in esso contenuta, mentre le sfere sono animate mediante un sistema differenziale per svincolarle dalle tensioni sull’asse di rotazione, esercitate dal movimento bidirezionale della massa oscillante/movimento. 

Rolex Oyster Perpetual GMT-Master II, in acciaio Oystersteel, da 40 mm, con corona al 9 e lunetta Cerachrom in verde-nero.

Rolex

Rolex non smette di sorprendere, con degli interventi sui suoi bestseller, che sembrano minimali, ma si rivelano poi sostanziali, tali da generare un folgorante e straripante interesse da parte degli appassionati. Quest’anno è stata la volta dell’Oyster Perpetual GMT-Master II, con una reinterpretazione decisamente inattesa. In questa versione inedita, la corona di carica – di tipo Triplock, con sistema di tripla impermeabilizzazione – e le spallette di protezione della stessa sono posizionate sul lato sinistro della cassa, in corrispondenza di ore 9: una configurazione che ha richiesto l’adeguamento del processo di misurazione della precisione dell’orologio, in parte dei test finali realizzati nel contesto della certificazione di Cronometro Superlativo. La finestrella della data, sovrastata dalla lente d’ingrandimento Cyclope, evidentemente, è stata anch’essa spostata al 9. In acciaio Oystersteel, abbinato al bracciale Oyster, l’orologio presenta, inoltre, un disco della lunetta – girevole bidirezionale e graduata 24 ore – in Cerachrom monoblocco bicolore, verde (ore del giorno) e nera (ore notturne), un abbinamento cromatico mai adottato prima su questo modello. La cassa da 40 mm, impermeabile fino a 100 metri, prevede il fondello avvitato, mentre  il vetro è in zaffiro antiriflesso. Il calibro automatico di manifattura impiegato, è il 3285, introdotto nel 2018, nel quale è adottato lo scappamento Chronergy brevettato, ad alto rendimento energetico e di affidabilità superiore, realizzato in nichel-fosforo: unitamente alla spirale Parachrom blu, con curva terminale Rolex, è insensibile ai campi magnetici. Operativo a 28.800 alternanze/ora, è animato dal rotore Perpetual: in virtù del suddetto, elevato rendimento dello scappamento, vanta una riserva di carica di circa 70 ore. Espressivo, come noto, di un secondo fuso orario su scala 24 ore, con regolazione indipendente della sfera delle ore locali, come tutti i modelli Rolex, questo GMT-Master II è accompagnato dalla certificazione di Cronometro Superlativo (riguardante l’orologio assemblato), a garanzia di una precisione pari a -2/+2 secondi al giorno. Il nuovo GMT-Master II dispone di bracciale Oyster, con fermaglio di sicurezza Oysterlock, brevettato, a prevenire qualsiasi apertura involontaria. 

Hermès, Arceau “Le Temps Voyageur” in platino e titanio da 41 mm.

Hermès

Per il 2022, Hermès ha raccolto e interpretato la forte esigenza, dopo un biennio di dura pandemia, di tornare al viaggio. Un viaggio avventuroso, in cui la fantasia del tempo Hermès (in passato, espressa su modelli unici ed identificativi, sempre nella collezione Arceau, quali Le Temps Suspendu e l’Heure de la Lune), una sorta di “temps qui court le monde” (tempo che gira il mondo), si coniuga con il rigore di un oggetto concepito per attraversare il tempo. La Maison parigina continua a proporre un approccio ludico e leggero all’orologeria, in questo caso, poi, specificamente, alle ore del mondo: ne Le Temps Voyageur, sembra di essere ovunque simultaneamente, di percorrere il mondo in pochi passi. Un messaggio comunicato attraverso l’iconica cassa Arceau, con le sue studiate ed armoniche anse asimmetriche, disegnata da Henri d’Origny nel 1978. Realizzata in platino, con lunetta  in titanio grado 5 sabbiata e trattata DLC nero, da 41 mm, con vetro zaffiro a protezione del quadrante e integrato sul fondello (movimento a vista), impermeabile fino a 3 atmosfere, come accennato, è un’interpretazione delle ore del mondo unica e originale: di fatto il quadrante analogico, con l’ora locale, ruota di 360° all’interno dell’anello delle 24 città del mondo corrispondenti con i fusi – sabbiato nero -, indicando attraverso una piccola freccia rossa, saldata sul profilo esterno, la città cui si riferisce la suddetta ora. Il meccanismo “Travelling time”, sviluppato esclusivamente per Hermès, e montato sopra la base automatica di manifattura, calibro H1837, è composto da 122 parti (32,7 mm di diametro e 4,4 mm di spessore) e, di fatto, configura un satellite gravitante su di una mappa fantastica, immaginata dal graphic designer Jérôme Colliard per il foulard di seta e intitolata  “Planisphère d’un monde équestre”: i continenti sono serigrafati in grigio scuro, gli oceani sono incisi al laser e poi laccati, mentre, meridiani e paralleli sono in grigio antracite. Il suindicato quadrante rotante presenta una finitura sabbiata, su fondo sfumato nero e accoglie numeri arabi argenté. L’orologio si allaccia al polso mediante cinturini in alligatore o in vitello Swift realizzati nei laboratori Hermès.

Patek Philippe Calatrava, Automatico, ref. 5226G-001, in oro bianco da 40 mm.

Patek Philippe Calatrava, Calendario Annuale Travel Time, ref. 5326G-001, in oro bianco da 41 mm.

Patek Philippe

Patek Philippe, quest’anno ha privilegiato la collezione Calatrava per sviluppare un abbinamento assolutamente originale nel campo di quelle che la Maison ginevrina definisce Complicazioni Utili, ossia il Calendario Annuale (lanciato nel 1996) e il Travel Time (presentato nel 1997). Il nuovo Calendario Annuale Travel Time Ref. 5326G-001 è offerto su di una nuova cassa Calatrava, da 41 mm di diametro, in oro bianco. Lunetta e anse, geometriche e inclinate, sono interamente lucide, mentre sulla carrure è stato trasferito il trattamento guilloché con motivo “Clous de Paris”, emblema dello stile Patek Philippe, prima adattato proprio sulla lunetta (ricordiamo, fra tutti, il ref. 3919 del 1985). Per non dare soluzione di continuità a una tale finitura, Patek Philippe ha fissato le anse sullo spessore del fondello, permettendo, così di “staccare” il corpo ansa dalla carrure. Il quadrante, in stile vintage, grigio antracite, sfumato nero perifericamente, dalla texture granulosa, ispirato alle scocche delle vecchie macchine fotografiche, presenta indici a numeri arabi applicati in oro bianco, con rivestimento luminescente beige, sfere “a siringa” per l’ora locale, mentre quella a “siringa” traforata è destinata all’ora “di casa”; le tre finestrelle del Calendario Annuale – giorno del settimana e mese al 12, data al 6 – sono accompagnate da piccoli secondi e fasi di luna (sempre al 6) e dalle indicazioni giorno/notte per ora locale all’8 e per l’ora “di casa”, al 4. Le regolazioni  del calendario avvengono mediate correttori posti sulla carrure in una posizione vicina alle diverse funzioni. Riguardo al meccanismo a carica automatica, calibro 31-260 PS QA LU FUS 24H (28.800 alternanze/ora, microrotore in platino, bilanciere Gyromax e spirale Spiromax in Silinvar, 409 componenti), esso presenta ben 8 brevetti e, in particolare: la riduzione del consumo di energia e usura di alcuni componenti; il passaggio dal 30 al 1° e dal 1° al 30 senza incidere sulla sincronizzazione del calendario in fase di regolazione del fuso orario; annullamento degli scarti e dei doppi salti a livello delle indicazioni; eliminazione dei rischi di rottura se l’utente effettua una correzione delle fasi lunari, dei mesi o dei giorni della settimana in una fascia oraria che si raccomanda di evitare. La Maison ginevrina, in un simile contesto, ha voluto indicizzare la data sull’ora locale, così che si modificasse, in avanti o indietro, ad ogni correzione del fuso orario: è quindi la funzione Travel Time che comanda quella del Calendario Annuale (la ruota dell’ora locale “conduce” il calendario). Mantenendo la stessa impostazione stilistica, strutturale e grafica del Calendario Annuale Travel Time, Patek Philippe ha lanciato, poi, il semplice solotempo automatico con data e secondi centrali, il Calatrava Ref. 5226G-001, in oro bianco, dotato del calibro 26-330 S C.

Van Cleef & Arpels, Lady Arpels Heures Florales, in oro bianco da 38 mm.

Van Cleef & Arpels, Lady Arpels Heures Florales Cerisier, in oro rosa da 38 mm

 

Applicazione della pittura miniaturizzata a smalto sulla farfalla, lato fondello, del Lady Arpels Heures Florales Cerisier, in oro rosa.

Van Cleef & Arpels

Van Cleef & Arpels, nell’universo dell’alta orologeria si segnala e si identifica, coerentemente con il proprio DNA e la propria tradizione, con superbi modelli espressivi del Temps Poétique, attraverso, evidentemente, delle Complications Poétiques. Tale collezione, nel 2022, ha visto l’introduzione di un omaggio alla natura, ispirata dal concetto di orologio floreale (Horologium Florae), ideato da Carlo Linneo nella sua opera Philosophia Botanica nel 1751: un progetto di giardino immaginario composto da una grande varietà di piante, i cui fiori si aprono e si chiudono in momenti precisi del giorno per indicare l’ora. Ecco, allora, i modelli Lady Arpels Heures Florales   e Lady Arpels Heures Florales Cerisier, il cui quadrante tridimensionale mette in scena lo scorrere del tempo in virtù dell’apertura e della chiusura di dodici corolle: l’ora, infatti, viene espressa dal numero di corolle aperte e lo “spettacolo” cambia ogni 60 minuti.  Il quadrante si compone di ben 166 elementi animati, grazie a un modulo (la base tempo è meccanica automatica), interamente sviluppato dagli artigiani della Maison a Ginevra. Ogni petalo del “giardino” è collegato al meccanismo dell’orologio e, alla difficoltà tecnica oggettiva si aggiunge quella di permettere un’apertura dei fiori secondo tre sequenze differenti: a ogni cambio d’ora i fiori aperti si richiudono per rivelare  una nuova combinazione e, il giorno successivo, la sequenza dei bouquet, con il trascorrere delle ore sarà diversa. La lettura dell’ora è completata dalla visualizzazione dei minuti, espressi su di un anello rotante visibile sulla carrure. Riguardo all’habillage, il Lady Arpels Heures Florales e il Lady Arpels Heures Florales Cerisier prevedono una cassa di 38 mm, rispettivamente in oro bianco e in oro rosa. Il primo orologio richiama l’estate attraverso  tonalità di blu e verde, in contrasto con il fondo in madreperla bianca. Il secondo segnatempo declina lo stesso disegno in uno scenario primaverile: farfalle blu – emblematiche di Van Cleef & Arpels – volano tra corolle rosa e rosse. In ogni quadrante, sono riuniti diversi mestieri d’arte: petali e farfalle dipinti in miniatura, rami in oro intagliato e nuvole in madreperla scolpita sono arricchiti dall’incastonatura di diamanti bianchi e gialli. Lato fondello, infine, la massa oscillante del movimento, in oro, visibile attraverso un vetro zaffiro, è incisa e smaltata per rivelare una libellula o una farfalla.

Hublot, Square Bang Unico, in titanio grado 5, da 42 mm di lato, impermeabile fino a 10 atmosfere.

 

Hublot, tre versioni dello Square Bang Unico, in titanio, King Gold e ceramica near (edizione limitata a 250 esemplari). 

Hublot

Hublot, fino allo scorso anno, ha declinato la cassa su tre tipologie di forma: rotonda, tonneau e quella relativa ai “masterpiece”, un mix & match avulso dai tradizionali design. A partire dal 2022, ecco l’introduzione del quadrato che, data la circolarità del meccanismo, ha imposto alla Maison un intenso lavoro di armonizzazione: il nuovo Square Bang Unico, introduce un nuovo pilastro, “The Shaped Collection”, per affiancare lo Spirit of Big Bang. Riguardo al movimento automatico cronografico di manifattura, Unico – calibro HUB1280, 354 componenti, 28.800 alternanze/ora, flyback, 72 ore di riserva di carica -, la Maison di Nyon ha scelto di mostrarlo e, specificamente, sul quadrante a vista, ecco la ruota a colonne al 6, e la visualizzazione bicompax che si osserva con chiarezza, con i secondi crono centrali, i secondi continui al 9 e i minuti crono (su 60 unità), al 3, comprensivi della finestrella del datario. Inoltre, un’altra sfida strutturale è stata imposta  dalla costruzione modulare della cassa, mantenuta sulla misura di 42 mm (non di diametro, ma di lato in questo caso, dall’eccellente ergonomia al polso), con la carrure stretta tra piastra superiore ed inferiore, relativamente alla quale, a motivo della forma carré, garantire un’impermeabilità fino a 100 metri non è stato semplice. Il quadrante, come accennato, a vista è a sandwich, con abbondante impiego di vetro zaffiro, a garantire una buona profondità. Sulla lunetta sono sei le viti funzionali, collocate negli stessi punti del Big Bang, e le anse derivano dall’inclinazione delle piastre, superiore ed inferiore, della cassa, per definire un design equilibrato e fluido. Sul cinturino, oltre al sistema One Click (consente il cambio rapido con diversi altri cinturini in caucciù, in alligatore o in pelle “soft touch”), caro al Big Bang e al suo caucciù testurizzato, troviamo anche le due viti inserite sulla carrure che ne garantiscono il fissaggio; inoltre,  un nuovo cinturino con una decorazione a “tavoletta di cioccolato” rafforza  l’identità geometrica dello Square Bang Unico. Sono cinque i modelli disponibili: in titanio grado 5, in ceramica nera (variante All Black, l’unica limitata a 250 esemplari), in King Gold, in titanio o in King Gold con lunetta in ceramica nera. 

Grand Seiko, Evolution 9, modello subacqueo, in titanio, da 43,8 mm, impermeabile fino a 20 atmosfere.

Il profilo massiccio, ma ricurvo, della cassa del Grand Seiko Evolution 9, modello subacqueo, ne dimostra una soddisfacente vestibilità al polso.

Grand Seiko

Grand Seiko sta puntando moltissimo sulla collezione Evolution 9, pensata per proiettare nel futuro lo stile quotidiano e non complicato del brand. Un’impronta di design  messa a punto nei dettagli a partire dal 1967 e che, oggi, questa collezione  porta su nuovi livelli di leggibilità e di comfort. Uno dei primi modelli della Collezione Evolution 9 è stato l’Hi-Beat 36000, con 80 ore di riserva di carica, che si è aggiudicato il riconoscimento del miglior “orologio da uomo” nel Grand Prix d’Horlogerie de Genève, edizione 2021. Oggi, la Collezione Evolution 9 si amplia grazie all’aggiunta di cinque nuove varianti sportive Spring Drive. Due presentano la complicazione GMT, due sono cronografi GMT e la quinta è un esemplare subacqueo, testato fino ad una profondità di 200 metri. Diversi gli interventi tesi a vestire di contemporaneità e marcata funzionalità i suindicati esemplari, come le anse più ampie e sfaccettate, internamente ed esternamente, i bracciali più robusti, le casse con un baricentro più basso così da assicurare un adattamento al polso più confortevole, le lancette sovradimensionate – rivestite con Lumibrite – e differenziate in modo più netto, a favore di una maggiore leggibilità, e i numeri sulla ghiera realizzati con un nuovo font sviluppato specificamente  per la Collezione Evolution 9. Le casse e i bracciali sono realizzati in titanio ad alta intensità, circa il 30% più leggero rispetto all’acciaio inox e più chiaro nel colore, e le spallette proteggi-corona rivestono un’importanza non indifferente, in caso di utilizzo sportivo e quotidiano degli orologi in oggetto. Nel dettaglio del subacqueo, da 43,8 mm e 13,8 mm di spessore, fondello e corona sono serrati a vite, l’anello interno della ghiera girevole unidirezionale è in ceramica, per proteggere la scala graduata dai graffi, e va sottolineato come il colore nero intenso del quadrante – rifinito con motivo ad onda -, tragga ispirazione dalle forti maree causate dalla corrente Kuroshio, chiamata anche corrente nera, fluente verso nord, oltre il Giappone, per raggiungere il Nord Pacifico. Alimentato dal calibro Spring Drive 9RA5, assicura una precisione di ±10 secondi al mese e una riserva di carica di 5 giorni. Ricordiamo come Spring Drive sia una tecnologia unica che combina la fonte tradizionale d’energia di un movimento meccanico, ossia la molla del bariletto, con un regolatore non costituito da bilanciere e scappamento, ma da un circuito integrato, un freno elettronico e un cristallo di quarzo, consentendo, come sopra indicato, un’elevatissima precisione. 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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