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I Pilot’s watch di IWC, una leggenda dell’aria

In volo, sia in tempo di guerra o di pace, la precisione non solo è necessaria: può salvarti la vita.  Per questo, difatti, fin dagli albori dell’aviazione, ogni pilota che abbia “reciso i tenaci vincoli della terra, danzando nell’aria sopra ali d’argento”, non ha potuto fare a meno di un orologio robusto e affidabile, che gli permettesse di tenere sempre sotto controllo il tempo. Un IWC Pilot, per esempio…

La International Watch & C. di Sciaffusa consolidò la sua liaison con l’aviazione durante il periodo in cui il suo unico proprietario fu Ernst Jacob Homberger, ossia dal 1929 al 1955 (anno della sua morte, dopo la quale fu il figlio Hans Ernst a proseguire l’attività): a partire dal 1936, come vedremo, legò a doppio filo il suo successo con le temerarie avventure dei piloti di guerra, affermando sulla scena mondiale i suoi plurinoti “pilots watch” (o meglio i Spezialuhr für Flieger). Tutto ebbe inizio quando la IWC, ispiratasi alla forgia del modello B-Uhr – il segnatempo che avrebbe accompagnato i piloti della Luftwaffe tedesca fina delle primissime battute della “Guerra Lampo”, caratterizzato da un quadrante riconoscibilissimo con scala della  minuteria periferica in grande evidenza e movimenti di orologi da tasca convertiti, con secondi centrali – entrò in competizione con le altre grandi Case orologiere tedesche. I B-Uhren erano degli “strumenti” più che dei segnatempo. Di grandi dimensioni, tali modelli adattavano all’interno della loro voluminosa cassa (parliamo di 55 mm di diametro), come detto, grandi movimenti a carica manuale, tipicamente utilizzati negli orologi da tasca e prediletti dai piloti del primo conflitto mondiale: erano posti all’interno di nuclei di ferro dolce al fine di limitare le interferenze dei campi magnetici generati all’interno dei velivoli.

l Big Pilot’s Watch calibro 52 T.S.C. (Ref. IW431) sviluppato negli anni ’40 per soddisfare i severi requisiti stabiliti per gli orologi militari da rilevazione, principale ispirare del design dei Big Pilot’s Watch. Con diametro di 55 millimetri è stato il più grande orologio da polso realizzato da IWC. Il quadrante essenziale, di facile lettura, ricordava la strumentazione di bordo, e la vistosa corona conica era sviluppata appositamente per semplificare la vita ai piloti che indossano guanti da volo (particolare nell’immagine di copertina).

Il tutto era definito da un particolare cinturino, che poteva essere stretto sopra la tuta da volo, e da una corona a “cipolla” di grandi dimensioni, che permetteva una regolazione di precisione senza dover togliere necessariamente i guanti. Il quadrante, a riprendere la strumentazione di bordo, riportava una freccia rivestita in materiale luminoso alle ore 12, e lo stesso valeva per le sfere a losanga, che nella rotazione oraria s’imbattevano in numeri arabi ad alta visibilità. Sono primariamente cinque i produttori di B-Uhr, ossia Laco,Wempe, Stowa, A. Lange & Söhne e IWC. Come accennato la Casa di Sciaffusa realizzò, nel 1936, il suo primo orologio specifico per piloti, ref. IW436. Si trattava di un progetto portato avanti dai due figli di Ernst Jakob Homberger, allora proprietario della Maison, appassionati di aviazione: oltre alle caratteristiche succitate, quel modello era dotato di un vetro infrangibile a protezione del quadrante e assicurava una resistenza a temperature comprese da -40°C e +40°C (calibro IWC 83). Il primo Big Pilot, comunque, fu sviluppato negli anni ’40, con la ref. IW431, ispiratore di tutti i modelli Big Pilot successivi, e venne utilizzato dalla Luftwaffe, a cui ne vennero assegnati 1.000 esemplari. Era equipaggiato con il calibro manuale 52 T.S.C. (acronimo di Tirette Seconde Centrale), con secondi centrali. Con i suoi 55 mm di diametro (16,5 mm di spessore), rimane tutt’ora l’orologio da polso con il maggior diametro mai realizzato da IWC: il peso era di 183 grammi. 

Il Pilot’s Watch Mark 11 in dotazione alla British Royal Air Force di IWC, sviluppato appositamente per rispondere ai requisiti fondamentali dei piloti militare, montava un movimento protetto dai campi magnetici alloggiato in una gabbia interna in ferro dolce, la cui parte superiore costituiva il quadrante dell’orologio a modo di “gabbia di Faraday”.

I Pilot’s Watch 

Una fase meno estrema, sulla scia del Big Pilot, fu avviata da IWC nel 1948, quando le fu chiesto di creare l’orologio d’ordinanza per il personale aereo della Royal Air Force nel 1948. Consegnato al Ministero della Difesa britannico, il Navigator ‘s Wristwatch Mark XI, basato sul calibro 89, divenne infatti l’orologio anti-magnetico ad alta precisione per l’astronavigazione di tutti i navigatori, ed in seguito dei piloti, delle forze aeree di Sua Maestà in tutto il Commonwealth. Come precedentemente anticipato, l’apparecchiatura radar in uso all’epoca generava forti campi elettromagnetici, che compromettevano la precisione degli orologi; IWC sviluppò una gabbia interna in ferro dolce, la cui parte superiore costituiva il quadrante del segnatempo e, agendo come una gabbia di Faraday, dissipava la radiazione intorno al movimento. Inoltre, il vetro a protezione del quadrante (delle cui caratteristiche abbiamo già detto) era fissato in modo tale da resistere anche in caso di un improvviso calo di pressione nella cabina di pilotaggio. Nonostante i più famosi Mark XI appartengano alla linea Spitfire (che prende il nome dall’omonimo caccia inglese), le specifiche richieste dalla Royal Air Force erano ben altre, rivolte ad altri velivoli e differenti missioni. L’aeronautica britannica aveva, infatti, avanzato la necessità di contrarre una fornitura che portasse nel suo equipaggiamento orologi capaci di soddisfare una serie di requisiti, tra i quali spiccavano principalmente quelli di: garantire la precisione in volo, a 26.000 piedi di altitudine con una velocità superiore agli 800 km/h, aumentate negli anni ’60 a 70.000 piedi e oltre 1.000 km/h. Parliamo, quindi, di bombardieri strategici, soprannominati V-Bombers, come l’Avro Vulcan e il Vickers Valiant. A questo, si aggiungeva ovviamente l’alta impermeabilità e la facilità di consultazione in caso di volo “al buio”, con i radar spenti in uno spazio aereo ostile.

Il Pilot’s Watch Mark XVIII Edizione Le Petit Prince, modello dedicato allo scrittore e aviatore Antoine de Saint-Exupery, e al suo celebre racconto.

Il Mark XI, con l’immancabile cinturino NATO, è divenuto così la punta di diamante della Casa di Sciaffusa, che era ben certa della sua precisione, dato che i bombardieri nucleari della seconda maggiore potenza planetaria contavano il tempo con i loro movimenti meccanici. Nel corso negli anni, il modello subì una serie di modifiche e aggiornamenti, rimanendo tra le fila delle aeronautiche del Commonwealth fino alla fine degli anni ’80, quando sono stati lanciati sul mercato i modelli “civili”, che succedevano al Mark XI, evocando la storia gloriosa di quell’orologio, antitesi della “delicatezza” e,  al contrario, concentrato di praticità: quadranti neri, numeri arabi luminescenti ad alta leggibilità e, ancora, l’immancabile freccia ad alta visibilità a ore 12. Da allora, IWC proseguì il suo sodalizio con il volo, offrendo al suo pubblico, a partire dal 1992, il Pilot’s Watch Double Chronograph (ref. IW3711), utilizzando materiali innovativi nel Pilot’s Watch Chronograph Ceramic (ref. IW3705, nel 1994), e  l’iconico Big Pilot’s Watch del 2002 (ref. IW5002), in acciaio da 46,2 mm: da 16 mm di spessore, era imponente (pur non raggiungendo i 55 mm), prevedeva il calibro automatico di manifattura 5011 – appartenente alla serie 5000 lanciata nel 2000, con riserva di carica di 7 giorni, e sistema di ricarica automatica Pellaton – e recava il classico quadrante “Flieger” di tipo A, ossia nero con lancette a losanga e numeri arabi luminescenti, a cui si aggiunge il datario al 6.

Il Pilot’s Watch Double Chronograph TOP GUN Ceratanium, il primo Pilot’s Watch di IWC realizzato in Ceratanium, realizzato per sopportare le sollecitazione dei G negativi, e sviluppato come tributo ai migliori piloti da caccia statunitensi che accedono allo Strike Fighter Tactics Instructor Program della U.S. Navy.

 

Il Pilot’s Watch Timezoner Spitfire Edition “THE LONGEST FLIGHT” con cassa 46mm e cinturino in tessuto tecnico in perfetto stile militare. Edizione limitata a 250 esemplari.

Ecco, poi, nel 2007, il Pilot’s Watch Double Chronograph Edition TOP GUN (ref. IW379901), dal nome della leggendaria Fighter Weapons School della US Navy – che abbiamo imparato a conoscere grazie al film cult del 1986 -, in ceramica nera (totalmente antiriflesso), cui seguono anche varianti in titanio: in tale contesto IWC è l’unica Casa elvetica a possedere la licenza per sviluppare orologi da aviatore per gli “Squadron” della US Navy. Tra le edizioni speciali dei Pilot’s, ricordiamo anche quella denominata “Le Petit Prince”, dedicata al grande scrittore dell’aria Antoine de Saint-Exupéry. Infine, spicca, tra le ultime novità che la Maison di Sciaffusa ha messo a punto, pensando ai piloti dai caccia F/A-18 che sfrecciano sulla base aerea di Miramar, in California, il Pilot’s Watch Double Chronograph TOP GUN Ceratanium, da 44 mm, con cassa “total black”, realizzata in Ceratanium, materiale brevettato da IWC e basato su di una speciale lega di titanio “ceramizzato” che garantisce leggerezza e resistenza: il movimento, con dispositivo sdoppiante, meccanico automatico, è il calibro 79230. Di pari passo con gli avanzamenti della tecnologia aeronautica, con i suoi reattori e i suoi rivestimenti “stealth”, anche il look dei Pilot’s Watch proposti di IWC è cambiato, affidandosi a cinturini tecnici che preferiscono la stoffa ad alta resistenza, piuttosto che la pelle, e casse di colore nero opaco, in luogo dell’acciaio classico. Ma i tempi che corrono, non bastano ad allontanare la Maison dal fascino del passato. Proprio nel 2019, infatti, IWC è stata principale sponsor della grande avventura che ha portato un caccia Spitfire della Seconda Guerra Mondiale (per la precisione un MJ271, costruito nel 1943 a Castle Bromwich e pazientemente restaurato) a compiere il giro del mondo: 43.000 km percorsi e atterraggio in ben 20 Paesi. In occasione dell’inizio di quello che è stato chiamato “The Longest Flight”, nell’agosto di quell’anno, un nuovo segnatempo dedicato ai piloti è stato lanciato sul mercato, a confermare ancora una volta, quanto la Maison sia fortemente legata agli uomini dell’aria: si trattava del Pilot’s Watch Timezoner Spitfire Edition “The Longest Flight” (ref. IW395501). Dedicato a chi non ha mai avuto il dubbio su quale sarebbe stata la risposta al suo sogno di bambino: volare. 

Lo Spitfire brandizzato IWC impiegato per the Longest Flight, il volo in solitaria da un capo all’altro del mondo, tenutosi nel 2019 con il caccia monoposto a elica modello Mark IX costruito nel 1943.


Romano, appassionato di orologi fin dalla tenera età, vivo nel passato ma scrivo tutti giorni per Il Giornale e InsideOver, dove mi occupo di analisi militari e notizie dall'estero. Ho firmato anche sul Foglio, L'Intellettuale Dissidente e altre testate.

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