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La strada indicata da Abraham-Louis

La strada indicata da Abraham-Louis

La serie Classique di Breguet s’ispira decisamente ai modelli realizzati dal Maestro a cavallo del XVIII secolo. Se, poi, aggiungiamo l’inedito quadrante blu in smalto “Grand Feu”…

L’orologio perpetuo (nome utilizzato da Abraham-Louis Breguet per indicare gli orologi a carica automatica), fu il primo grande successo della sua luminosa ed unica carriera: grazie alla funzionalità del sistema a massa oscillante da lui ideato, l’orologio automatico presentava una notevole affidabilità. Il primo orologio perpetuo è stato venduto al Duca di Orléans nel 1780. Il più antico orologio automatico di Breguet, conservato fino ai giorni nostri, è l’orologio perpetuo a ripetizione Breguet n. 1/8/82 del 1782: la carica del suo movimento è assicurata da una massa oscillante in platino. Riferimenti preziosissimi ancora oggi per la Maison, che ne fa puntualmente richiamo nelle sue collezioni contemporanee, specificamente appartenenti alla serie Classique, arricchendoli con soluzioni originali e contemporanee.

Breguet Classique 5177 Émail Bleu “Grand Feu”, in oro bianco da 38 mm. Meccanico automatico di manifattura. Quadrante blu in smalto “Grand Feu”

Osservando, infatti, il nuovo Breguet Classique 5177 Émail Bleu “Grand Feu”, esempio puro dello stile della Maison, il primo elemento che salta all’occhio è il colore blu del quadrante, mutuato da quello solitamente ottenuto azzurrando le lancette alla fiamma e ponendole a contrasto con un fondo argenté. Per arrivare ad un simile risultato, è stato necessario mettere a punto dei pigmenti ben precisi, la qual cosa ha richiesto una ricerca approfondita: il giusto pigmento rimane perfettamente stabile durante la cottura a oltre 800°, prevista per la realizzazione dello smalto “Grand Feu”, dalla grana unica. Le tradizionali sfere Pomme, in questo caso, per garantire il suddetto contrasto sono in acciaio rodiato e, per lo stesso motivo le cifre arabe, le stelle, le losanghe e i fiori di giglio della minuteria, sono eseguiti in argento e in rilievo, un effetto a cui Breguet è pervenuta grazie a un ricalco in polvere di notevole finezza (le cifre del datario a finestrella, sono trattate con il medesimo procedimento). E, poi, immancabile, la firma segreta Breguet, sempre in smalto, collocata sopra al 6: per tutti i segnatempo dotati di un quadrante smaltato la Maison utilizza la stessa calligrafia disegnata a suo tempo da Abraham-Louis Breguet, che ritroviamo fra gli altri anche sull’orologio perpetuo n. 15, iniziato nel 1787.

Sul Classique 5177, sopra al 6 si può scorgere, abilmente dissimulata, la firma segreta di Breguet, in smalto, con la stessa calligrafia usata dal Maestro, nei suoi modelli della fine del XVIII secolo

L’orologio è equipaggiato con il calibro meccanico a carica automatica 777Q, da 12’’’, solotempo con secondi al centro e datario. Lo sviluppo tecnologico attuale, come l’impiego di silicio per l’àncora, la ruota di scappamento e la spirale, hanno consentito di ottimizzare la sua affidabilità cronometrica. Le altre caratteristiche del meccanismo sono: 28.800 alternanze/ora, bilanciere a regolazione inerziale su 4 viti periferiche, 26 rubini, 55 ore di riserva di carica, stop seconds, massa oscillante in oro a 18 carati rabescata a mano e decoro ponti a Côtes de Genève. Va sottolineato, inoltre, che l’attenzione al proprio straordinario passato è sempre massima in Breguet, dato che alcuni elementi estetici di questo calibro, come per esempio la forma delle ruote, sono ripresi dalla creazioni della Maison risalenti alla fine del XVIII secolo.

Marchio di fabbrica degli esemplari Breguet Classique, è la carrure trattata cannelé

Il calibro 777Q è inserito in una cassa in oro bianco dalla carrure inevitabilmente cannelé, dal diametro di 38 mm. Fedeli ai codici Breguet, le anse saldate e rettilinee, ad accogliere l’aggancio del cinturino in alligatore blu notte. Infine, il numero individuale è inciso sul fondello di ogni esemplare.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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