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L’INTERVENTO DI REVISIONE (Prima parte)

L’INTERVENTO DI REVISIONE (Prima parte)

Luci sulle procedure adottate per l’effettuazione di un corretto intervento di manutenzione, meglio noto agli addetti ai lavori, come “Revisione”, che illustreremo in riferimento ad un movimento meccanico manuale.

La revisione, se costantemente ripetuta nel tempo, assicura la durata e la “regolarità” della precisione dell’orologio per molti anni. La frequenza di tale intervento varia di norma in funzione della tipologia di movimento, ma anche la modalità di utilizzo del segnatempo ha un influenza determinante. Comunque, il periodo che intercorre può variare tra un minimo di cinque anni ad un massimo di sette. Il metro di misura è sicuramente legato alla durata dei lubrificanti ed alla quantità impiegata degli stessi. E’ ovvio che un orologio piccolo, ad esempio un calibro da 8’’’3/4, rispetto ad uno di 11’’’, monta dei rubini sicuramente di minori dimensioni e la quantità di olio utilizzata sarà senz’altro funzionale e contenuta; altro fattore che contribuisce al deperimento del lubrificante è l’inevitabile contatto con  l’aria che, ossidandolo, ne altera le caratteristiche.

La  procedura che andremo a spiegare è relativa ad una manutenzione eseguita con un apposito macchinario detto “ lavatrice”. Tale strumento sfrutta sia l’azione chimica dei solventi impiegati, sia quella meccanica ottenuta mediante la centrifuga e gli ultrasuoni a cui vengono sottoposti i componenti dell’orologio.

Operazione di estrazione del pignone calzante

Ruota delle ore e pignone calzante, le parti da smontare sotto il quadrante

La prima fase è quella di accertarsi che il nostro meccanismo sia completamente scarico, ovvero che la molla di carica che produce l’energia, necessaria al funzionamento dell’orologio, si trovi in una posizione di riposo. Le conseguenze di uno smontaggio in cui le parti sono ancora sottoposte a tensione tra loro, possono risultare devastanti per tutto il meccanismo.  È possibile che, per cause differenti,  l’orologio non presenti alcun moto anche se la molla non ha finito il suo ciclo di carica. In questo caso, si può operare in due maniere differenti:  

  • la più corretta ed usuale consiste nel girare leggermente la corona nel senso di carica e contemporaneamente intercettare il nottolino del sistema di arresto, portandolo nella posizione più estrema così da perdere l’ingranamento con il Rocchetto di Carica (Rochet); contestualmente faremo scorrere lentamente la  corona, ormai priva del consueto blocco, e controllandone la rotazione porteremo la molla al completo esaurimento della sua energia;
  • il secondo metodo, sicuramente meno usuale, ma comunque in grado di risolvere il problema, si applica nei rari casi in cui è oggettivamente impossibile raggiungere il nottolino; se si verifica tale evenienza, è sufficiente togliere l’ancora, liberando così il treno delle ruote che gireranno liberamente (attenzione però, è fondamentale, prima di compiere questa manovra, usare un sottile bastoncino in legno di bosso, per frenare e controllare la velocità di rotazione, eviteremo così il deprecabile surriscaldamento dei perni ed un eventuale danneggiamento della molla causato dal brusco arresto del bariletto).

Il rocchetto di carica viene asportato dalla sua sede

Bariletto libero dal suo ponte di serraggio

Assolto questo fondamentale compito, si prosegue (lato quadrante), smontando la ruota delle ore, di norma semplicemente inserita nel pignone calzante, che andremo ad estrarre con una pinza dedicata. Il fine è quello  di liberare l’asse della ruota di centro, altrimenti in seguito risulterà impossibile  sfilare tale ruota  dalla platina, poiché bloccata; inoltre,  avendo smontato il relativo ponte, la ruota di centro è parzialmente libera, e  la separazione dal pignone risulta altamente rischiosa con elevate probabilità di una rottura della medesima.

I rimanenti ingranaggi dell’organo di carica e rimessa, compresa la minuteria e l’albero, possono restare nella loro sede, poiché l’efficacia dell’odierno sistema di lavaggio è tale da garantire un ottima pulitura, anche senza lo smontaggio delle altre componenti, che avverrà in seguito per una corretta lubrificazione.

Ruotando adesso la platina e posizionandola con il bilanciere a vista,  si procede con l’organo motore: si svita la vite del rocchetto di carica e lo si libera dalla sua sede, un’operazione che consente di separarlo dall’asse del bariletto sottostante e permette di smontare anche il ponte relativo, in cui il sistema di arpionismo e la ruota a corona rimangono inseriti.

Privo del ponte di serraggio, il bariletto può essere disinserito ed aperto per la sostituzione della molla al suo interno, operazione consigliata ad ogni intervento periodico di revisione. Data la natura del lubrificante al suo interno, il grasso, è buona norma pre-lavare con apposito liquido tale componente, prima di inserirlo nei cestini con le altre parti; si evita, così, un inutile saturazione del solvente all’interno della lavatrice.

Segue, poi, lo smontaggio del ponte che sostiene il treno delle ruote, durante il quale, estraendo con estrema facilità la ruota di centro, si apprezza la preventiva rimozione del pignone calzante. In sequenza, la ruota intermedia, la ruota dei secondi e la ruota di scappamento si estraggono dalla loro sede. Rimangono in posizione di montaggio sulla platina, l’ancora con il suo ponte ed il bilanciere. Tale accorgimento è necessario per la protezione della spirale, poiché se il bilanciere  fosse smontato e libero, nel contenitore di lavaggio, al primo accenno di centrifuga si danneggerebbe in maniera irrimediabile. 

Treno del tempo pronto per lo smontaggio

Platina con bilanciere ed ancora montati, per non subire danni durante il lavaggio

Cestino riempito con le componenti e la platina per il lavaggio

Tutto l’orologio risulta così pronto per il ciclo di pulitura, i vari componenti, come accennato in precedenza, sono alloggiati  in cestelli di fine rete metallica a loro volta suddivisi in piccoli scomparti per eliminare eventuali smarrimenti. Successivamente, tali contenitori sono introdotti in una robusta gabbia, che a sua volta si bloccherà su di un albero rotativo collegato al motore della lavatrice.

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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