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Roberto Mancini, rotta verso l’Europeo

Roberto Mancini, rotta verso l’Europeo

Richard Mille batte l’ora del CT della Nazionale, ambasciatore del brand, che si racconta, tra ricordi e grandi obiettivi 

Manchester, 13 maggio 2012, Etihad Stadium, ultima giornata di Premier League, incontro tra Manchester City e QPR. I Citizens, allenati da Roberto Mancini, sono in testa con gli stessi punti degli storici rivali del  United, ma hanno il vantaggio della differenza reti. I “cugini” del Manchester United, impegnati in trasferta con il Sunderland, vincono dominando per 1 a 0, il City, incredibilmente, al 90’ è sotto per 2 a 1. A quel punto succede l’incredibile: prima Dzeko di testa, al 91’, pareggia, poi, al 94’, dopo uno slalom in area è il Kun Aguero a siglare il 3 a 2 e riportare il titolo al City dopo ben 44 anni. Ricorda Roberto: “In quei momenti il tempo corre velocissimo e non facevo altro che consultare l’orologio e guardare i display dello stadio, sperando che ‘sbagliassero’ anche solo di trenta secondi… in meno. Stavamo buttando alle ortiche un campionato dominato”. L’esperienza da allenatore al Manchester seguì quelle alla Lazio, alla Fiorentina e all’Inter e precedette gli incarichi con il Galatasaray, di nuovo con l’Inter e con lo Zenit San Pietroburgo, prima di essere nominato, il 14 maggio 2018, Commissario Tecnico della Nazionale italiana: “Il desiderio di allenare” – confida Mancini –  “l’ho sempre avuto, fin dai tempi in cui giocavo nella Nazionale Under 17, quando chiesi come si faceva a partecipare ai corsi per allenatori. Allora, mi dissero di pensare a giocare… Il fatto, poi, di guidare gli azzurri è da tempo un mio obiettivo, considerando gli anni, dal 1988 al 1990, quando da giocatore feci parte di un gruppo fortissimo, che poteva vincere tutto, ma non ottenne niente. Vorrei, quindi, raggiungere quei risultati che mi sono sfuggiti da giocatore, ed è una sensazione particolare prendere il timone in un momento così ‘drammatico’. Ho raccolto un testimone sfidante”. D’altronde Roberto, da calciatore, nel tempo è andato a ricoprire il delicato ruolo di “allenatore in campo”: “Nei primi anni di carriera decisamente no, ma poi, con il passare del tempo e con un’esperienza crescente, mi sono reso utile all’allenatore dal terreno di gioco. E’ importante, infatti, che un allenatore abbia dei leader in campo: più leader si hanno a disposizione, più hai possibilità di vincere”

Il RM 11-04, Cronografo Flyback Automatico “Roberto Mancini”, di Richard Mille, in Carbon TPT, al polso del CT della Nazionale di calcio.

Fu, comunque, dopo il trionfo con i Citizens che Mancini ebbe l’opportunità di conoscere Richard Mille, divenuto partner del City nell’agosto del 2012. “Con Richard” – racconta il Mancio – “siamo divenuti amici – Roberto è ambasciatore della Casa dal 2013, ndr -. “Ѐ stata sua l’idea di realizzare  un orologio celebrativo del titolo, con il mio nome, in cui ci fosse una precisa funzione cronografica legata all’indicazione dell’’overtime’”: si trovava in corrispondenza del 3/4 sul quadrante in zaffiro del  RM 11-01 Flyback Chronograph “Roberto Mancini”, in titanio, proprio quella manciata di secondi che condusse Mancini al trionfo a Manchester, indice di un tempo incalzante che oggi, nel contesto della Nazionale, sembra essere più tranquillo. “Purtroppo, non direi” – chiosa Roberto –  “poiché sono sempre sotto pressione, e ancor di più adesso, ma sono abituato”. D’altronde dopo l’eccezionale striscia di undici vittorie consecutive, record assoluto per un allenatore della Nazionale italiana, le aspettative sono altissime e fondate su di un gruppo di giovani promesse, al lavoro per divenire campioni: “Scoprire nuovi talenti è uno degli aspetti della mia professione che mi piace di più. Ho sempre fatto debuttare molti ragazzi, perché è una soddisfazione riconoscere un talento, coltivarlo ed educarlo, dargli la possibilità di mettersi in gioco. Il fatto, poi, che questa mia Nazionale sia costruita su tanti giovani ha fatto riavvicinare i tifosi alla maglia azzurra”

RM 11-04 “Roberto Mancini”, di Richard Mille. Oltre alla cronografia con funzione flyback (e misurazioni “calcistiche” di overtime ed extratime), ecco gran data e mese in un contesto di calendario annuale.

Mentre parla, Mancini osserva spesso il “suo” nuovo crono flyback RM 11-04, automatico con gran data, calendario annuale e, ovviamente, indicazioni sul quadrante a vista dell’”extra time” e dell’”overtime”, presentato a Milano lo scorso 4 dicembre, upgrade del primo, succitato modello. Le dimensioni dell’orologio sono di 49,94 x 44,50 x 16,15 mm, ponti e platina sono in titanio grado 5, il bilanciere è a regolazione inerziale con spirale libera, il rotore è a geometria variabile (adegua la velocità della ricarica automatica allo stile dell’utilizzatore), due i bariletti per una riserva di carica di 55 ore, 28.800 alternanze/ora e 68 rubini, le altre connotazioni.  “Con Richard Mille, rispetto al precedente esemplare, abbiamo lavorato sul peso, sostituendo il titanio con il Carbon TPT, materiale tecnologico assolutamente leggero, ma sostanzialmente indistruttibile”, sottolinea Mancini.

Fronte posteriore del calibro RMAC3, con ponti e platina in titanio grado 5. Si può notare, il rotore a geometria variabile, regolato sullo stile di vita dell’utilizzatore.

Il cinturino in caucciù è, ça va sans dire, azzurro, per un segnatempo dal costo di 201.300 euro, realizzato dalla Casa che oggi, senza tema di smentita, costituisce la massima espressione di un concept evolutivo dell’Alta Orologeria. Poco prima di concludere, senza aver omesso di ricordare quel meraviglioso gol di tacco con la Lazio contro il Parma di Gigi Buffon, il 17 gennaio del 1999 (“Con Sinisa Mihailovic lo avevamo provato in allenamento, e ci era riuscito esattamente allo stesso modo, all’incrocio”, ci confessa Roberto), torniamo alla Nazionale: “Credo fermamente che possiamo vincere i prossimi Europei. D’altronde, nella mia vita professionale ho sempre creduto nelle imprese impossibili”. Lo vogliono credere anche milioni di tifosi italiani che, il 12 luglio prossimo, si augurano di vedere il nostro capitano alzare il trofeo al Wembley Stadium di Londra: è dal 10 giugno 1968 che l’Italia sta aspettando un momento del genere.

Il CT Mancini guiderà l’Italia ai Campionati Europei 2020. Il suo tempo in campo sarà misurato dal RM 11-04 “Roberto Mancini”. Roberto è ambasciatore Richard Mille dal 2013.

Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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