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Timex, torna il Marlin al ritmo di jazz

Timex, torna il Marlin al ritmo di jazz

Timex ricorda un momento importante della sua storia, quando, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, comunicò il proprio modello Marlin durante un’importante serie televisiva dedicata al jazz, dalla grande audience negli Stati Uniti. Oggi, ne propone una versione aggiornata, d’impatto minimal, ma con soluzioni dinamiche.  

La storia racconta che il primo orologio a marchio Timex ha visto la luce nel 1950. A partire dall’anno di fondazione, il 1854, gli orologi dell’azienda del Connecticut erano marcati Waterbury Clock Company. Il brand, in quel periodo puntava fortissimo sull’economicità dei suoi prodotti, sostenendone la forte competitività con i marchi concorrenti sulla stessa fascia di prezzo. Effettivamente, i Timex erano davvero molto poco costosi e resistenti a danni meccanici, ma a causa della mancanza di rubini (erano sostituiti da componenti realizzati in una lega chiamata Armalloy), la loro precisione diminuiva e il confronto con i cronometri svizzeri era impietoso. Unitamente al lancio dei primi modelli Timex, fu lanciata una grande campagna pubblicitaria sui giornali, alla radio e in televisione che puntava sul DNA americano di Timex. Proprio nel contesto televisivo, dalla fine degli anni ’50, negli USA, veniva trasmesso un programma, chiamato “Timex All Star Jazz Show”, che andava in onda da New York City: una serie musicale che vide tra i protagonisti i nomi più famosi del panorama  jazz dell’epoca. Tra i promotori del brand e, specificamente, nei primi anni ’60, del modello Marlin, vi era Louis Armstrong, il leggendario Satchmo: si trattava di un esemplare classico e portabile, un dress-watch, dalla finitura sabbiata. Il risultato di quell’intenso impegno in termini di marketing e prodotto fu che, nel 1962 un orologio su tre venduto negli Stati Uniti, era un Timex. 

Timex Marlin, cassa in acciaio da 34 mm con anse rettilinee, vetro a cupola in acrilico, corona dorata. Impermeabilità fino a 5 atmosfere. Quadrante bianco soleil, indici a cifre arabe color oro giallo su sfondo nero – definite su placche applicate – alternati a indici a barretta applicati, lancette a gladio, scala della minuteria serigrafata nera. Movimento meccanico manuale. Cinturino in pelle nera opaca, fibbia ad ardiglione. Prezzo: 199 euro.

Ecco perché questo marchio, negli Stati Uniti, non ostante diverse vicissitudini che ne hanno un poco minato l’anima americana, continua ad avere un seguito straordinario. In ogni caso, la sua immagine internazionale ed il suo costo, che continua ad essere molto vicino all’entry price del mercato orologiero, unitamente ad una qualità di tutto rispetto, ne stanno consentendo buone performance anche in Europa. In Italia è distribuito da Thom Trade Italy, azienda con grande esperienza nella distribuzione  wholesale all’interno del segmento “affordable luxury”, ed è in crescita. Tornando al Marlin, oggi Timex ne presenta una versione contemporanea, dal design essenziale, il cui l’appeal è decisamente accentuato dall’impiego di un calibro meccanico manuale. La cassa in acciaio da 34 mm, con anse saldate e rettilinee, e corona dorata leggermente “inserita” nella carrure, accoglie un quadrante bianco soleil dal look retrò, connotato da indici a cifre arabe color oro giallo su sfondo nero – definite su placche applicate – alternati a indici a barretta applicati, con le stesse modalità cromatiche, il tutto percorso da sfere a gladio. Detto insieme è protetto da un cristallo a cupola in acrilico. Completa questa rielaborazione dello storico Marlin, impermeabile fino a 50 metri, un cinturino in pelle opaca di colore nero, dotato di una fibbia ad ardiglione in acciaio. Il suo costo è di 199 euro. 

Caratteristici, nel Marlin, i numeri arabi ai quarti, dorati su placca applicata nera con bordi, sempre in oro giallo.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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