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Tissot, il ritorno del Memphis di Ettore Sottsass

Tissot, il ritorno del Memphis di Ettore Sottsass

Fedele allo slogan “Innovators by Tradition” sin dall’epoca della sua fondazione, Tissot ha sempre saputo muoversi d’anticipo e creare tendenze, in particolare instaurando partnership con famosi designer, come Ettore Sottsass negli anni ‘80. Quarant’anni dopo la fondazione del movimento Memphis, da parte di Sottsass, la Maison di Le Locle lancia, dunque, la linea Heritage Memphis Limited Edition, rivisitazione di quello storico modello

Il Gruppo Memphis fu un collettivo di design ed architettura, fondato da Ettore Sottsass nel 1981 e attivo fino all’intorno del 1987. Fu la locomotiva trainante del postmodernismo, corrente che voleva superare il modernismo legato a canoni rigorosi, colori poco brillanti come il nero, effetti minimalisti e ispirato dai principi illuministi. A questa volontà di sperimentare nuove forme espressive parteciparono, inizialmente , designer quali Aldo Cibic,Matteo Thun e Marco Zanini. Tra i pilastri del movimento, l’uso di color vivaci e di forme geometriche e l’attenzione alle immagini prodotte ed al pensiero creativo dell’Art Déco, della Pop Art e del Kitsch egli anni ’50, ed ai temi futuristi. Il nome Memphis fu scelto perché durante la serata in cui prese vita il collettivo, a Milano, presso la Casa di Sottsass, l’11 dicembre 1980, il vinile che riproduceva la canzone di Bob Dylan “Stuck inside of Mobile with the Memphis Blues again”, s’inceppò più volte su queste ultime tre parole. Nel gruppo entrarono, poi, Alessandro Mendini, Michael Graves, Arata Isozaki, Andrea Branzi, e molti altri rinomati architetti. Al movimento venne riconosciuto il merito di aver superato il freddo “buon gusto” del modernismo, accogliendo in sé, la cultura post-punk dei primi anni ’80. Quando Sottsass e Tissot s’”incontrarono”, nel 1988, il movimento aveva già esaurito la sua funzione e l’architetto lo aveva lasciato già da tre anni, ma l’espressione orologiera, da lui disegnata, rifletteva perfettamente quel mood che segnò un’epoca e la Maison di Le Locle non se la lasciò sfuggire. 

Tissot Heritage Memphis, nella versione da 41 mm; in acciaio, con lunetta e corona in PVD oro giallo e placche per l’aggancio del cinturino – in pelle sintetica bordeaux -, in acciaio PVD nero. Vetro zaffiro bombato. Quadrante bianco con indici geometrici neri; disco rotante centrale dei secondi con punto di riferimento. Movimento al quarzo PreciDrive Swiss Made. Serie limitata a 2.500 pezzi.

Versione Gent dell’Heritage Memphis, da 41 mm in acciaio PVD nero su tutte le componenti: cassa, lunetta e appendici per aggancio cinturino. L’impermeabilità è testata fino a 5 atmosfere. In questo caso il quadrante è nero con indici bianchi a contrasto. Serie limitata a 3.000 esemplari.

Quel segnatempo, dunque, era totalmente anticonvenzionale, rotondo sì, ma dal profilo lenticolare, con smussi su lunetta e fondello e schema strutturale a riproporre la sovrapposizione geometrica  proposta da Sottsass nel suo celebre “Totem”: le anse sono assenti, sostituite da una placca aggiuntiva in alto e in basso, funzionale all’attacco del cinturino, e coerente con il gioco d’incastri, altra firma di Sottsass. Peraltro, la corona perfettamente immersa in un incavo della carrure è, allo stesso tempo, protetta e non interrompe la continuità del profilo, nel rispetto di una ricercata simmetria. Sul quadrante, il designer creò grandi indici geometrici a contrasto, con i quarti a barretta  alternati a forme circolari. Questo il pensiero di Sottsass sull’orologio: “L’orologio che ho creato per Tissot riprende, soprattutto nella grafica ma anche nella struttura, alcuni segni e mezzi che già nell’antichità consentivano di comunicare con l’universo, almeno in senso figurato. E tra questi mezzi rientra il famoso mandala.” 

Il Memphis, oggi

E, oggi,  per celebrare il quarantennale del movimento Memphis, quell’orologio, espressione di una personalità, di una filosofia, di un modo di vivere il tempo, viene riproposto in una nuova collezione, denominata Heritage Memphis e declinata su quattro modelli, tutti in serie limitata, basati, evidentemente, sul disegno di Ettore Sottsass del 1988, ma con adeguamenti contemporanei nei dettagli. Non si tratta, dunque, di una pura riedizione, connotato evidente, in primis, sui quadranti, rivisitati nelle proporzioni, pur sempre nel rispetto dei principi estetici. E, poi, la cassa, rielaborata riducendo la sporgenza della carrure rispetto alla lunetta nella vista in pianta, con il vetro zaffiro interamente riprogettato e bombato, per armonizzarsi al meglio con il profilo a gradini del gruppo cassa/lunetta. L’elemento di maggior impatto, comunque, è costituito dall’indicazione dei secondi centrali, non tradizionalmente a lancetta, ma su di un piccolo disco centrale con punto rotante di riferimento. Infine, i fondelli sono rifiniti con un motivo a forme geometriche apparentemente casuali, che ricorda le trame di fondo di tutti gli elementi decorativi Memphis, grafica ripresa anche sui lati interni dei cinturini in caucciù. Come accennavamo, la collezione Heritage Memphis comprende due modelli Lady con diametro di 34 mm, di cui uno in acciaio con quadrante bianco e l’altro in acciaio con lunetta e corona in PVD oro giallo, e appendici nere per l’aggancio del cinturino: ciascuno è realizzato in 1.700 esemplari.

Versione Lady dell’Heritage Memphis, da 34 mm, in acciaio su tutte le componenti: cassa, lunetta e appendici per aggancio cinturino. Quadrante bianco e cinturino in pelle sintetica rosa. Serie limitata a 1.700 esemplari.

 

Versione Lady dell’Heritage Memphis, da 34 mm, in acciaio con lunetta e corona in acciaio PVD oro giallo. Quadrante bianco e possibilità di cambiare cinturino in pelle sintetica nera, con uno dalla cromia più vivace. Serie limitata a 1.700 esemplari.

Gli altri due modelli Gent, da 41 mm, presentano un approccio maschile, con il primo proposto in acciaio con lunetta in PVD oro giallo e appendici in PVD nero. I tre modelli fin qui illustrati, presentano il quadrante bianco con indici neri, identico a quello dell’edizione originale, mentre la quarta ed ultima versione, sempre Gent, configura un “total black look”, essendo completamente realizzata in acciaio PVD nero, con quadrante abbinato e indici bianchi a contrasto (elemento questo, tipico dei codici del design Memphis). Le varianti Gent sono offerte in serie limitata a 3.000 esemplari per la versione PVD nero e a 2.500 pezzi per la versione bicolore. Last but not least, tutte le versioni, montate su un cinturino in pelle sintetica nera,  realizzata con materiale vegan, sono tutti corredati di un secondo cinturino intercambiabile, proposto in un colore vivace. Una scelta coerente con i contenuti creativi del movimento Memphis, tra i quali spicca un uso smisurato del colore, prediligendo le tinte vivaci, pop e acidule. Tissot dà seguito a questo approccio, proponendo colori come rosa, rosso, blu e fulvo, a determinare degli abbinamenti vivi e dinamici.

Indiscutibilmente, gli Heritage Memphis, pervasi dal mood degli Eighties sono destinati a un pubblico sensibile all’avanguardia, allo stile e a un’originalità consapevole.

Composizione d’insieme dei quattro modelli che articolano la linea Heritage Memphis di Tissot, due da 34 mm (Lady) e due da 41 mm (Gent, uno dei quali in “total black look”), tutti al quarzo Swiss Made. Si tratta di serie limitate e ognuno è offerto con cinturino intercambiabile in un colore più frizzante. 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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