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Zenith, un 2020 sulla scia della storia, del pubblico femminile e dell’avanguardia

La Maison di Le Locle, quest’anno, punta sul suo primo prodotto al 100% femminile, il Defy Midnight, sul Revival dello storico primo modello a montare il calibro automatico El Primero, l’A384 e, infine, sull’avanguardia tecnica del Defy 21, scelto per celebrare le partnership d’immagine con la Land Rover e con il dj e produttore Carl Cox.      

Julien Tornare, CEO di Zenith è pronto ad affrontare le sfide ambiziose che attendono Zenith, brand dal sontuoso heritage,  con i suoi 155 anni di attività, e tra le realtà più rappresentative dell’eccellenza della tradizione svizzera. E i presupposti ci sono tutti perché, nel 2019, il turnover è aumentato in doppia cifra, in virtù di una forte attività mirata a stimolare il sell out, piuttosto che il sell in e la produzione annuale è aumentata raggiungendo le 23.000 unità. La strategia ha avuto inizio in gennaio, a Dubai, durante le presentazioni dei brand orologieri del Gruppo LVMH, rivelando una serie di novità veramente interessanti.  A partire dal prestigio del movimento cronografico automatico El Primero, lanciato nel 1969, una pietra miliare per tutti gi appassionati, tanto che la Maison, sulla scia delle celebrazioni del 50° anniversario, lo scorso anno, ha presentato una versione Revival del famoso A384, il primo modello equipaggiato con l’El Primero, dal classico design “seventies”, e completato dalla rivisitazione del celebre bracciale “effetto scala” disegnato all’epoca da Gay Frères. Ma Tornare ha ben presenti le esigenze attuali e l’errore di guardarsi troppo allo specchio dimenticando i gusti di un pubblico in evoluzione, e così ecco una serie di novità targate Defy, con focus particolare sul Defy 21, con versioni derivate dalla partnership con Land Rover (in titanio) e con Carl Cox (in fibra di carbonio), celebre dj e produttore musicale. Un concept declinato anche al femminile, con la nuova linea Defy Midnight, dal bracciale integrato, vero e proprio highlight 2020, una collezione al 100% destinata al pubblico muliebre. Vi sono, poi, importanti ampliamenti di gamma anche per la consolidata collezione Elite, in veste Classic e Moonphase, proposta su varianti da 36 mm per lei e 40,5 mm per lui. Last but not least, non potevano mancare, come ispirazione al proprio passato, i Pilot Type 20, automatico e cronografo, denominati Rescue. In questa sede, comunque, ci concentreremo sui Defy Midnight, sull’A384 e sui Defy 21; torneremo sulle linee Elite e Pilot Type 20 nel prossimo futuro.

Defy Midnight

È lo stesso CEO ad introdurre questa collezione, squisitamente declinata per il pubblico muliebre: “Abbiamo deciso di mettere il genio creativo del brand al servizio dei modelli da donna, ma non ci siamo accontentati semplicemente di realizzare un altro orologio femminile. Questa nuova collezione rappresenta un primato per Zenith: è infatti la prima volta che il brand progetta segnatempo da donna dalla A alla Z”. Nel descriverla, i designer della Maison di Le Locle, ne esaltano “lo spirito cosmico e l’anima sognatrice”, ma con un’attenzione marcata alla contemporaneità e, soprattutto, alla quotidianità. Per Zenith, quindi, è il primo orologio 100% femminile, la cui ispirazione non poteva venire che dall’universo e dalle stelle, come quella che campeggia sopra al logo della Maison. Si tratta di un segnatempo sport-chic versatile, compagno ideale delle donne indipendenti e decisioniste di oggi: determinate, dirette, desiderose di distinguersi esplicitando uno stile inconfondibile. Ecco, quindi, i quadranti, che siano in madreperla, o blu o grigio satinati soleil e ad effetto sfumato verticale, equiparabili ad un cielo stellato, con astri di diverse dimensioni, incorniciati da una lunetta liscia bombata o rifinita con diamanti (44), chiamati anche a sostituire i tradizionali indici orari (11), per un totale di 1,48 carati (0,1 carati se i brillanti sono riferiti solo al quadrante). La cassa in acciaio da 36 mm, è d’impatto e angolosa, un “carattere” forte evidenziato dalla decisa inclinazione all’altezza delle anse e dalla finitura satinata e lucida sugli sfacci. I Defy Midnight sono equipaggiati con un movimento automatico di manifattura, calibro Elite 670 SK (28.800 alternanze/ora, 50 ore di riserva di carica, massa oscillante a forma di stella), in grado di visualizzare il datario mediante una finestrella al 3. Elemento fondamentale per un orologio femminile è il bracciale/cinturino e, in questo senso Zenith ha lavorato con grande cura. Infatti, si può scegliere tra un bracciale in acciaio integrato e rastremato (satinato, con maglie centrali orizzontali di raccordo, a finitura lucida), e una selezione di cinturini colorati in satin e pelle con interno in caucciù, intercambiabili grazie all’apposito meccanismo previsto direttamente nella parte interna dei bracciali e dei cinturini stessi, senza l’ausilio di strumenti: chi lo indossa potrà personalizzare l’orologio per l’arrivo della nuova stagione o semplicemente per sfoggiare un look diverso. A questo proposito, i Defy Midnight sono custoditi in un uno speciale cofanetto con 3 cinturini colorati extra e una fibbia déployante intercambiabile.

Defy Midnight , in acciaio da 36 m, con lunetta lucida. Quadrante blu sfumato a riprodurre il cielo stellato, indici costituiti da dieci diamanti (0,1 carati), data al 3. Movimento automatico, calibro di manifattura Elite 670 SK  (28.800 alternanze/ora, 50 ore di riserva di carica). Cinturino in pelle con interno in caucciù, color rosa pastello.
Defy Midnight , in acciaio da 36 m, con lunetta incastonata con 44 brillanti (1,38 carati). Quadrante grigio sfumato a riprodurre il cielo stellato, indici costituiti da dieci diamanti (0,1 carati), data al 3. Movimento automatico, calibro di manifattura Elite 670 SK  (28.800 alternanze/ora, 50 ore di riserva di carica). Cinturino in satin con interno in caucciù. 
Defy Midnight , in acciaio da 36 m, con lunetta lucida. Quadrante in madreperla a riprodurre il cielo stellato, indici costituiti da dieci diamanti (0,1 carati), data al 3. Movimento automatico, calibro di manifattura Elite 670 SK  (28.800 alternanze/ora, 50 ore di riserva di carica). Bracciale in acciaio integrato, con maglia centrale orizzontale di raccordo, a finitura lucida.
Defy Midnight , in acciaio da 36 m, con lunetta incastonata con 44 brillanti (1,38 carati). Quadrante in madreperla a riprodurre il cielo stellato, indici costituiti da dieci diamanti (0,1 carati), data al 3. Movimento automatico, calibro di manifattura Elite 670 SK  (28.800 alternanze/ora, 50 ore di riserva di carica). Cinturino in pelle con interno in caucciù, color marrone chiaro.

El Primero A384 Revival

Zenith, ha deciso, quest’anno di tornare sul 50° anniversario di uno dei suoi highlights tecnici, ossia il movimento cronografico automatico El Primero del 1969. In tal senso, vale la pena fare un passo indietro, per chiarire esattamente la valenza di questo movimento. 

Il nome originale del calibro, nel 1969, fu 3019 PHC “El Primero” e il suo sviluppo, per vincere la sfida della creazione del primo movimento cronografico automatico della storia dell’orologeria, avvenne in contemporanea con il medesimo progetto, portato avanti, a partire dal 1965, da un gruppo di aziende orologiere quali Heuer, Breitling, Dubois-Dépraz e Büren-Leonidas. La presentazione dei risultati di queste due iniziative avvenne più o meno contestualmente,  denominati, rispettivamente, 3019 PHC, come detto (Zenith) e Calibre 11 (gruppo coordinato da Heuer). Tuttavia, nonostante questo, diversi furono i primati da ascrivere esclusivamente all’El Primero, tali da giustificarne l’appellativo. Premettiamo che ci vollero ben 7 anni di lavoro, alla Zenith, per definire il movimento in tutte le sue parti e che la Maison non riuscì a festeggiare il raggiungimento dell’obiettivo nel 1965, anno celebrativo del centenario della Casa fondata da George Favre-Jacot. Detto, questo, cominciamo con il dire che l’El Primero: fu il primo calibro cronografico ad alta frequenza (36.000 alternanze/ora), a garanzia di una misurazione cronografica a 1/10 di secondo, corrispondente a 5 Hz; fu il primo ad impiegare il rotore centrale, al contrario del Calibre 11, che adottava un microrotore incassato sulla platina del movimento; fu pensato come meccanismo “unico”, non modulare (sovrapposizione dei meccanismi del cronografo al movimento base dell’orologio), dunque, come calibro che integra il meccanismo di base, quello del cronografo e quello della carica automatica, il tutto ridotto ad uno spessore di soli 6,5 mm. La messa in produzione dell’El Primero 400, questo il nome che assunse il calibro negli anni successivi, richiese, all’epoca più di un milione di franchi svizzeri. Dei 280 componenti il movimento, chiaramente, quella che comportava maggiori problemi nel montaggio, era proprio il rotore centrale, realizzato in ottone con massa esterna in carburo di tungsteno (di peso specifico maggiore), ma il suo rendimento, tendenzialmente superiore a quello di un microrotore, convinse i tecnici della Casa di Le Locle ad affrontare il problema e a risolverlo. Tale rotore, unitamente ad un bariletto di grandi dimensioni, consente il raggiungimento di una riserva di carica di 56 ore a cronografo fermo, e di 48 ore se questo è utilizzato in modo continuativo. Storicamente va aggiunto che l’El Primero fu lanciato negli anni in cui si verificò la grande crisi dell’orologeria meccanica, assediata dai multifunzione al quarzo orientali, elemento che determinò il crollo verticale della richiesta di segnatempo meccanici. Così, la Casa di Le Locle sospese la produzione del calibro 3019 PHC alla fine degli anni ’70. La riprese solo nel 1986, avendo a disposizione strumenti e materiali d’avanguardia, che le permisero di apportare miglioramenti al movimento, come, ad esempio  oli di lubrificazione avanzati e il doppio martello di rimessa a zero dei secondi e dei minuti crono (sistema di regolazione micrometrico a passi di un centesimo di millimetro). In termini generali, stiamo parlando di un sistema cronografico con smistamento via ruota a colonne e innesto orizzontale. Il calibro El Primero venne introdotto, all’esordio, nel modello A384, relativamente al quale, Zenith progettò una cassa, allora, dal design audace, ma che avrebbe informato quello dell’orologeria tutta negli anni ’70: tonneau con curvature nette sulla carrure, finitura satinata e tagli inclinati lucidi. In quanto al bracciale, la Casa, come accennato in apertura, si rivolse alla rinomata società specializzata Gay Frères per realizzarne uno esclusivo: il cosiddetto bracciale effetto “scala”, a struttura aperta, per favorire il comfort al polso. Zenith ha ridisegnato l’orologio “Revival”, rimanendo molto fedele all’originale, per cassa e bracciale, perfino mantenendo il diametro a 37 mm e il quadrante “panda” con fondo laccato bianco e contatori neri (quelli dei minuti crono e dei piccoli secondi sovradimensionati rispetto al quadrantino delle ore crono al 6), cromia ripresa sulla scala tachimetrica iscritta nel rehaut. Ovviamente, l’anima dell’esemplare Revival, così è denominato, non in serie limitata, è costituita dal calibro automatico El Primero 400, funzionante a 36.000 alternanze/ora (50 ore di riserva di carica), con smistamento via ruota a colonne e innesto orizzontale. 

Zenith El Primero A384 Revival, tonneau in acciaio da 37 mm, pulsanti a pompa. Quadrante tipo “panda”, laccato bianco con contatori su fondo nero: quelli dei minuti crono e dei piccoli secondi sovradimensionati rispetto al quadrantino delle ore crono al 6. Scala tachimetrica periferica. Meccanismo automatico, calibro El Primero 400, funzionante a 36.000 alternanze/ora (50 ore di riserva di carica), con smistamento via ruota a colonne e innesto orizzontale. Bracciale effetto “scala”, a struttura aperta, per favorire il comfort al polso, dal design fedele a quello realizzato da Gay Frères, nel 1969, per il modello originale. Impermeabilità garantita fino a 5 atmosfere.
Schizzo relativo alla cassa dell’El Primero A384 Revival, in cui si evince la ricerca di una riproduzione quanto più vicina possibile al tratto tonneau spigoloso e allungato proprio degli anni ’70, adottato per la versione A384 originale. Si nota, poi, nel profilo il perseguimento del massimo comfort al polso.

Defy 21, Land Rover Edition e Carl Cox Edition 

E veniamo alla collaborazioni tra la Maison di Le Locle con la celebre Casa automobilistica inglese Land Rover e con un rinomato “Friend of the Brand”, ossia il dj e produttore di fama internazionale Carl Cox. In relazione alla prima partnership, questa ha preso vita in concomitanza con il lancio del Land Rover Defender di nuova generazione, restyling integrale dell’iconico fuoristrada: per celebrarla Zenith ha pensato al suo modello di maggiore avanguardia, ossia il Defy 21, configurandolo come Land Rover Edition. Ricordiamo che Land Rover fu il nome di un particolare modello realizzato dall’inglese Rover, lanciato ad Amsterdam il 30 aprile 1948, con la particolarità della trazione integrale, tale da permettere al veicolo di affrontare terreni molto accidentati; la vettura si ispirava alle Jeep utilizzate dagli americani durante la Seconda Guerra Mondiale, spartane e robuste. E, caso ha voluto che, nel 1969, più o meno contemporaneamente alla presentazione dell’El Primero, che abbiamo, poc’anzi illustrato, il team Rover, guidato da Charles Spencer King, progettò un veicolo che offrisse le capacità off-road di una Land Rover con il comfort delle migliori berline. A quel prodotto fu dato il nome di Range Rover ed è stato oggetto di un’altra collaborazione tra le due Case nel 2016, nella quale emersero con chiarezza valori condivisi quali understatement, raffinatezza e durata. Gerry McGovern, Chief Creative Officer di Land Rover, che ha partecipato anche alla genesi di quel modello di quattro anni fa, in merito all’attuale, ha avuto modo di sottolineare: “Per il capitolo successivo della nostra collaborazione con Zenith volevamo un segnatempo che cogliesse l’essenza del nuovo Land Rover Defender: moderno, durevole e irresistibile. Con raffinati dettagli che riflettono il carattere dell’ultimo Defender, per me questo è il miglior orologio che abbiamo creato insieme a Zenith”. Quest’anima resiliente del Defender prende nuova vita, come detto, nel cronografo Defy 21 Land Rover Edition da 44 mm, edizione limitata a 250 pezzi, in titanio microsabbiato, in grado di misurare meccanicamente il 1/100 di secondo, la cui scala è collocata sul rehaut del quadrante grigio opaco, inno all’ottimizzazione della leggibilità delle funzioni crono, innestate in un’estetica sobria e funzionale; l’indicazione lineare della riserva di carica della cronografia, è posta al 12. Osservando il fondello, infine, fissato da 4 viti, spicca il rotore circolare a cinque raggi a riprendere il cerchione del pneumatico della Land Rover Defender, versione SE (20″, “Style 5094“ a 5 razze in Gloss Sparkle Silver), con quello di scorta tradizionalmente montato sul portellone posteriore della vettura. L’orologio si allaccia al polso, ça va sans dire, grazie ad un cinturino in caucciù grigio “Adventure”, con fibbia in titanio microsabbiato. 

Riguardo, invece, alla partnership con il dj e produttore di fama internazionale Carl Cox, il Defy 21 cambia pelle e volto. Stiamo parlando, infatti, di un’incontestabile leggenda vivente della musica elettronica e, più in particolare, della techno, conosciuto per essere stato il primo (nel 1988) a suonare “su tre piatti”, portando l’arte del disc jockey su livelli inesplorati: è senza dubbio da inserire tra le personalità più amate e influenti del mondo della musica elettronica. Dai rave party segreti negli anni Ottanta, al palco principale dei festival, al palco personale durante il leggendario evento annuale  Burning Man (un festival di otto giorni nel deserto del Nevada), per concludere con la sua etichetta discografica pionieristica, Cox riflette appieno il motto Zenith,  “Time to reach your star”, per aver raggiunto, partendo da zero, i suoi obiettivi professionali, in virtù della perseveranza e di un innegabile talento. Per il suo primo orologio eponimo in edizione speciale, il Defy 21 Carl Cox, dunque, limitato a 200 esemplari, Zenith ha scelto il top della modernità e dell’avanguardia, scegliendo per la cassa di forma tonneau schiacciato del Defy 21, da 44 mm (spessore di 14,5 mm), impermeabile fino a 10 atmosfere, la fibra di carbonio, materiale esteso anche alla lunetta, alla corona, ai pulsanti e alla parte visibile della fibbia déployante doppia (quella interna è in titanio). In linea con quest’approccio, il meccanismo, a vista sia fronte quadrante che fondello, è il calibro automatico di manifattura El Primero 9004 (diametro di 32,8 mm e altezza di 7,9 mm, protagonista, evidentemente, anche della versione Land Rover Edition), capace d una riserva di carica di 55 ore (masso oscillante centrale a forma di stella) e dotato di due organi regolatori completi di scappamento: della base tempo, oscillante a 36.000 alternanze/ora, al 7/8; riferito esclusivamente alla cronografia e operativo a 360.000 alternanze/ora, al 10, tale da garantire una misurazione a 1/100 di secondo. Questa è visibile mediante lancetta centrale che scorre sulla scala dei centesimi posta sul rehaut: ogni giro completo in un secondo, la rotazione è trasferita al contatore dei secondi crono al 6 e, successivamente, da questo, dopo una rotazione di 360°, ai minuti crono al 3. Il movimento è certificato Cronometro TIME LAB, centro ginevrino di Ricerca e Sviluppo, nell’ambito dell’orologeria e della microtecnica, qualificato e abilitato a rilasciare certificazioni di precisione. Al 9, ecco l’elemento distintivo dell’orologio, ossia il disco girevole a forma di disco in vinile, che funge da indicatore dei secondi continui e rimanda allo “strumento di lavoro” di Carl Cox. Il Defy 21 Carl Cox Edition si allaccia al polso mediante un cinturino in caucciù, effetto “Cordura” rosso, con impunture a vista. Carl Cox ha commentato: “Sono molto fortunato perché posso condividere il mio amore per la musica in tutto il mondo. Tutti noi abbiamo il potere di sentire dentro il ritmo e ballare: il mio lavoro è proprio far uscire quell’energia e unire tutti sulla pista. Allo stesso modo, Zenith esalta l’arte dell’orologeria e condivide le sue innovazioni con il mondo. Per questo, collaborare con loro a un orologio con un’elevata frequenza è stato molto semplice”.

Defy 21 Land Rover Edition, da 44 mm, edizione limitata a 250 pezzi, in titanio microsabbiato, in grado di misurare meccanicamente il 1/100 di secondo, la cui scala è collocata sul rehaut del quadrante grigio opaco, inno all’ottimizzazione della leggibilità delle funzioni crono, innestate in un’estetica sobria e funzionale; l’indicazione lineare della riserva di carica della cronografia, è posta al 12. Automatico di manifattura, calibro El Primero 9004, certificato cronometro TIME LAB (diametro di 32,8 mm e altezza di 7,9 mm), capace d una riserva di carica di 55 ore (massa oscillante centrale a forma di stella) e dotato di due organi regolatori completi di scappamento: della base tempo, oscillante a 36.000 alternanze/ora; riferito esclusivamente alla cronografia e operativo a 360.000 alternanze/ora, tale da garantire una misurazione a 1/100 di secondo. Lancetta centrale per misurare il 1/100 di secondo; secondi crono al 6, minuti crono al 3, piccoli secondi al 9. L’orologio si allaccia al polso grazie ad un cinturino in caucciù grigio “Adventure”, con fibbia in titanio micro sabbiato. 
In questa elaborazione grafica, si notano le affinità tra la Land Rover Defender e lo Zenith Defy 21 ad essa dedicato. In particolare, osservando il fondello, fissato da 4 viti, spicca il rotore circolare a cinque raggi a riprendere il cerchione del pneumatico della vettura britannica, versione SE, da 20″ (“Style 5094“ a 5 razze in Gloss Sparkle Silver), con quello di scorta tradizionalmente montato sul portellone posteriore. 
Defy 21 Carl Cox Edition, limitato a 200 esemplari. Cassa da 44 mm (spessore di 14,5 mm) in fibra di carbonio, materiale esteso anche alla lunetta, alla corona, ai pulsanti e alla parte visibile della fibbia déployante doppia (quella interna è in titanio). Il quadrante è a vista, in grado di visualizzare il fronte del calibro automatico di manifattura,  El Primero 9004 (massa oscillante centrale a forma di stella), certificato TIME LAB, in grado di garantire una misurazione crono a 1/100 di secondo: bilanciere riferito alla funzione crono, oscillante a 50 Hz, al 10; bilanciere relativo alla base tempo, oscillante a 5 Hz, al 7/8. Lancetta centrale per misurare il 1/100 di secondo. Al 9, piccoli secondi a forma di disco in vinile.

In conclusione, dunque, raccogliendo l’invito di Zenith, “è tempo di puntare alle stelle”.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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