READING

Chanel Electro, codici grafici e colori fluo deriv...

Chanel Electro, codici grafici e colori fluo derivati dal French Touch

La cultura della musica elettronica degli anni ’90 influenza chiaramente la capsule collection che Chanel ha lanciato alla fine dello scorso giugno. Si coglie, in particolare, nella reinterpretazione del J12, del Première, del Boy●Friend e del Code Coco in versione Electro, l’essenza artistica ed estetica del genere musicale French Touch.      

Afferma Arnaud Chastaingt, Direttore dello Studio de Création Horlogerie di Chanel, in un’intervista pubblicata dalla Maison: “Negli anni ’90 la cultura musicale Electro ha imposto un universo estetico radicale ed eccentrico, riflesso della vita notturna e dell’atmosfera in cui si è sviluppato. La musica elettronica è andata oltre l’ambito musicale, generando una vera e propria cultura estetica. La performance va oltre il suono, è totale, sensoriale e grafica. Tutt’uno con i luoghi in cui si svolge, la cultura Electro si è sviluppata come movimento di espressione artistica a sé stante”. Un insieme di cromie e di spunti acustici, sensoriali ed estetici, che hanno ispirato Chastaingt nel definire, per una volta un codice di colore in cui il nero, carissimo a Mademoiselle Coco, non fosse protagonista, ma “semplice” sfondo per una palette di colori fluo, quali il turchese elettrico, il verde acido, il giallo laser e il rosa shocking. Il creativo della Maison, specificamente, ha guardato al mood del French Touch, quel genere musicale, così definito dal fotografo delle notti parigine Jean-Claude Lagrèze, durante delle serate al Le Palace, in cui fece scoprire la musica house e artisti quali DJ Laurent Garnier, Guillaume La Tortue e David Guetta, nel giugno del 1987. 

J12 Electro, nella variante da 38 mm, in ceramica nera e acciaio. Quadrante nero con numeri arabi colorati a cui si allineano le cifre arabe ai quarti della scala sessagesimale, alternate agl’indici, sulla lunetta girevole unidirezionale. Impermeabilità fino a 20 atmosfere. Calibro automatico di manifattura 12.1, certificato COSC, visibile attraverso il vetro zaffiro integrato al fondello: riserva di marcia di 70 ore, certificato Cronometro dal COSC, rotore scheletrato in tungsteno. Edizione limitata a 1.255 esemplari. Prezzo: 7.500 euro. 

Arnaud Chastaingt, Direttore dello Studio de Création Horlogerie di Chanel, ha applicato sul J12 Electro “una gradazione circolare di 12 tocchi cromatici che ritmano il quadrante e la lunetta e ne elettrizzano il look”.

Si trattava, infatti, del “tocco francese” all’house music, inizialmente determinato da campionamenti di base, frequentemente di origine funk e disco. Presto, però, le fonti d’ispirazione si sono moltiplicate, dalla techno alla acid house, dalla trance alla electro house e alla eurodance. Protagonisti sono divenuti artisti come Bob Sinclar, Etienne de Crecy, Mr. Oizo, St. Germain, che hanno elevato la figura del deejay, non limitandolo a “porgitore” di brani altrui, ma consacrandolo come vero e proprio musicista. Quei suoni, connotati da una marcata ripetitività,  effetti metallizzati, tensioni allucinogene, ambientazioni fantascientifiche, hanno sempre impattato, senza vie di mezzo, o piacciono o si odiano profondamente. Il French Touch, o la musica elettronica in generale, non è nato per lasciare indifferenti e, come ben sottolineato da Chastaingt, è andato ben oltre il costituire un puro genere musicale, delineando una visione culturale. Alimentata da concerti interminabili, da volumi altissimi, da luci accecanti, il tutto mixato dal nascente street style, dove l’alta moda si mescola con abiti da grandi magazzini, la creatività sposa la cibernetica e la robotica e film come Terminator e RoboCop, unitamente a videogiochi futuristici, divengono cult. Un fiume in piena che si nutre di una rivoluzione informatica, attorno alla quale tutto si muoverà a partire dal XXI secolo. Ecco, dunque, contestualizzata la scelta di Chanel di lanciare, alla fine dello scorso giugno, una capsule collection in cui i codici grafici sono stati presi in prestito dall’immaginario della cultura musicale Electro. Prosegue Chastaingt: “Ho immaginato questa collezione come una programmazione di performance, invitando i nostri classici ad alternarsi sul palco, prendendo a prestito i codici di questo universo. Il confronto tra nero e colore è al centro di questa storia. Il colore illumina il nero. La profondità del nero sottolinea il colore, l’unione è radicale e il contrato è grafico”. 

Code Coco Electro, edizione limitata a 255 pezzi, al quarzo Swiss Made. Cassa in acciaio ADLC nero da 25 x 39,3 mm integrata nel bracciale matelassé in pelle rosa opaca, fluorescente e rifinita con vernice nera. Sopra al quadrante è riprodotto il sistema di chiusura dell’iconica borsa 2.55 e, poi, ecco il il diamante princesse incastonato “a solitario”. Prezzo: 6.200 euro.

 

Interpreazione glamour del Code Coco Electro di Chanel.

 

Boy●Friend Electro, al quarzo Swiss Made, edizione limitata a 55 pezzi. Cassa rettangolare in acciaio dagli angoli tagliati, da 26,7 x 34,6 mm, con lunetta incastonata da diamanti. Quadrante nero a motivo carré, con effetto pixel costituito sempre da diamanti, a comporre la figura di un robot. Cinturino matelassé di colore nero, foderato, all’interno, in rosa shocking. Prezzo: 14.600 euro.

J12, Première, Code Coco e Boy●Friend sono presentati in un’atmosfera ipnotica, con il primo, capolavoro di Jacques Helleu, proposto in ceramica nera e acciaio, dove troviamo numeri arabi colorati sul quadrante, a cui si allineano le cifre arabe ai quarti della scala sessagesimale, alternate agl’indici, sulla lunetta girevole unidirezionale. Si tratta, come sottolinea Chastaingt, “di una gradazione circolare di 12 tocchi cromatici che ritmano il quadrante e la lunetta e ne elettrizzano il look”. Due le versioni disponibili del J12 Electro, da 33 mm (movimento al quarzo Swiss Made) e da 38 mm. Quest’ultima impiega il calibro automatico di manifattura 12.1, elaborato in esclusiva con la manifattura indipendente Kenissi (della quale Chanel detiene una partecipazione societaria). Il meccanismo è di pregio, affidabile e robusto, con bilanciere ad inerzia variabile, spirale anti-magnetica in nichel-fosforo e riserva di marcia di 70 ore, certificato Cronometro dal COSC e accompagnato da una garanzia di ben 5 anni. Attraverso il fondello, fissato da  4 viti e integrato da vetro zaffiro, è possibile osservare il rotore scheletrato in tungsteno, con il motivo del cerchio, caratteristico di Chanel, ad informare le scelte estetiche. Il J12 Electro è prodotto in edizione limitata a 1.255 esemplari per ognuna delle due dimensioni. In quanto al Code Coco, creato nel 2017 da Chastaingt, il creativo, parlando della variante Electro, evidenzia: “Questo modello elettrizza la collezione in modo inaspettato. Ho sostituito il colore nero del bracciale con della pelle rosa opaca, fluorescente e rifinita con vernice nera. Avvolgendo il polso, il Code Coco Electro sfoggia una particolare audacia”. Ricordiamo come il Code Coco presenti una particolare interpretazione di elementi cari a Chanel, quali il sistema di chiusura dell’iconica borsa 2.55, il diamante princesse incastonato “a solitario” e il motivo matelassé. Realizzato in 255 pezzi, il Code Coco Electro, al quarzo Swiss Made, presenta una cassa in acciaio ADLC nero da 25 x 39,3 mm integrata nel bracciale matelassé descritto da Chastaingt e profilato di nero, ad esaltare e strutturare il contrasto. Sempre al quarzo Swiss Made è il Boy●Friend Electro, creato nel 2015 – a sottolineare, nelle intenzioni della Maison, il suo ruolo di compagno di vita ideale per una donna -, del quale la Maison parigina ha previsto solo 55 pezzi, la cui cassa rettangolare in acciaio dagli angoli tagliati misura 26,7 x 34,6 mm e prevede una lunetta incastonata da diamanti. Sul quadrante a motivo carré, un effetto pixel costituito sempre da diamanti, compone la figura di un robot, a conferma del mood cibernetico della collezione. Il cinturino intercambiabile matelassé di colore nero, all’interno è foderato in rosa shocking.  

 

 

Première Electro, al quarzo Swiss Made, edizione limitata a 555 pezzi. Cassa in acciaio ADLC nero da 15,8 x 23,6 mm, così come le maglie del bracciale tipo groumette, a tre giri, percorse da un nastro in pelle, la cui cromia cangiante crea un effetto rainbow; corona di carica con cabochon in onice. Prezzo: 5.900 euro.

Première Electro Box, un “polittico” grafico di 7 varianti di Première Electro, disposte in modo da offrire uno spettro cromatico ultra-colorato, specificamente sulla sottile catena interlacciata con una striscia in pelle monocolore.

Last but not least, ecco il Première Electro, ultimo erede  del primo modello orologiero Chanel, presentato nel 1987 e declinato in moltissime varianti, ad esempio con bracciale avvolgente a più giri ispirato ai manici della borsa 2.55 (abbreviazione di febbraio 1955, periodo nel quale Coco Chanel la definì esteticamente), composti da una sottile catena interlacciata con una striscia in pelle. Non sono mancate, in passato, versioni eccentriche ispirate da generi musicali, come il Rock ed il Pop, su tonalità turchese, fucsia, oro e, adesso, la variante Electro torna sui tre giri del bracciale, dove il nastro in pelle, che lo percorre in tutta la sua lunghezza, crea un ricercato effetto rainbow: la sequenza dei colori, infatti, segue un concept dégradé tale da sfumare l’uno nell’altro. La cassa in acciaio ADLC nero da 15,8 x 23,6 mm, così come le maglie del bracciale tipo groumette, si armonizzano perfettamente con il nero del quadrante laccato (su cui contrasta il logo rosa) e della corona di carica con cabochon in onice. Proposto in 555 esemplari, il Première Electro impiega, evidentemente, un movimento al quarzo Swiss Made. Osserva Chastaingt: “Anche nel caso del Première Electro, con catena triple tour, abbiamo scelto il total black prima d’intrecciare la catena con un nastro in pelle colorata. Il contrasto è intenso e la profondità del nero illumina la gradazione dei colori fluo che avvolgono il polso”. Non soddisfatto, il creativo della Maison parigina ha voluto aggiungere il Première Electro Box, un “polittico” grafico di 7 orologi disposti in modo da offrire uno spettro cromatico ultra-colorato. “Un inno al colore”, chiosa Arnaud. Sono solo 5 i preziosi cofanetti Première Electro a disposizione, in cui ognuno dei 7 esemplari presenta una precisa monocromia a definire un effetto rainbow di grande appeal, destinato per appassionate e fortunate amanti del modello.                                  

Ecco il Première Electro Box. Ne sono disponibili solo 5. Prezzo di 41.300 euro.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

ARTICOLI CORRELATI