READING

Chanel, J12 Paradoxe, ceramica bianca e nera in un...

Chanel, J12 Paradoxe, ceramica bianca e nera in un’unica cassa

In occasione dei venti anni dal lancio del J12 di Chanel, la Maison ha deciso di riservargli tutti gli onori. Su di un terreno preparato dalla new edition del solotempo automatico, infatti, Chanel ha predisposto e sviluppato diversi modelli celebrativi, quale, espressione di grande originalità creativa, il J12 Paradoxe, in cui ceramica bianca e nera  si trovano a convivere in un solo modello.

Per Chanel, il 2020, è l’anno del J12, modello che festeggia il suo ventennale. L’istinto visionario di Jacques Helleu, leggendario direttore artistico della Maison (scomparso nel 2007), portò alla realizzazione, nel 2000, di un orologio con cassa e bracciale in ceramica hi-tech nera, scintillante e intensa, altamente resistente, esemplificativo di un’armonia estetica, ma anche fisica con il polso, assolutamente inedita, per l’epoca: fu l’apripista di una vera e propria tendenza legata all’impiego di un materiale, allora, dalle notevolissime ed inespresse potenzialità. La celebrazione si è distribuita su diversi modelli, a partire da una nuova edizione limitata, denominata J12-20, realizzata in soli 2.020 esemplari. Si tratta di un modello su cassa in ceramica bianca da 38 mm, la cui unicità sta nell’originalissima finitura di lunetta e quadrante con i simboli, a rilievo e rodiati, più rappresentativi dello stile, del fascino, della storia, della tradizione e, in qualche modo, del mito di Chanel e di Mademoiselle Coco.

Relativamente agli altri protagonisti di questo omaggio, a sottolineare un savoir faire tecnico-estetico abbinato ad un’effervescenza creativa, che riesce a non abbandonare mai i presupposti genetici dettati da Helleu, smontandoli e ricomponendoli come in un puzzle, spicca, senz’altro, il J12 Paradoxe, in cui la ceramica bianca e nera, per la prima volta,  si trova a convivere in un solo modello. Il sovvertimento dei codici, caratteristica basilare del J12, in tale esemplare sublima il concept di delicata irriverenza, evitando di porre il pubblico di fronte al complesso dilemma di una scelta tra il bianco e il nero. Un’interpretazione, però, che a partire dalla calcolata asimmetria delle incidenze cromatiche, ed alla linearità della separazione, fa sì che i due colori s’incontrino, si uniscano, ma non si confondano, a creare, conseguentemente, una silohuette, un effetto inedito d’allure e identificando, per l’appunto, un paradosso, sorprendente e, in qualche modo, spiazzante. 

J12 Paradoxe (meccanico automatico di manifattura, calibro 12.1, certificato Cronometro), in ceramica bianca e nera (a coprire, rispettivamente 3/4 e 1/4  della cassa da 38 mm), con lunetta girevole unidirezionale in acciaio: questa, per ottenere l’effetto bicolore, unitamente al quadrante laccato bianco/nero, è trattata con successivi passaggi per conferire i colori nelle giuste e sezioni, e rifinita secondo la tecnica della stampa a tampone. Prezzo: 7.900 euro.

Evidentemente, nella sua esplicitazione estetica, il J12 Paradoxe accoglie tutti gli interventi di revisione stilistica effettuati nel 2019 dal Direttore Creativo dell’Orologeria di Chanel, Arnaud Chastaingt: ci riferiamo ad una cassa da 38 mm – per accogliere il nuovo movimento, di cui parleremo più avanti – più arrotondata e morbida nella vista di profilo, a costruzione monoblocco, dunque, con fondello in ceramica e non in acciaio, integrato da oblò in vetro zaffiro, aperto sul movimento; l’anello metallico della lunetta girevole unidirezionale è più sottile ed è aumentato il numero delle scanalature, passate da 30 a 40; la modifica delle proporzioni tra i componenti la ghiera stessa ha provocato una maggiore apertura del quadrante; la corona è più incassata e la curva del cabochon, sempre in ceramica, è meno accentuata, pur mantenendo la chiusura a vite. Fronte quadrante, il carattere tipografico dei numeri arabi, anch’essi in ceramica, è stato modificato, le lancette a bastone ridisegnate e la scala della minuteria centrale a chemin de fer accoglie dei segmenti pieni, mentre quella sessagesimale – dallo spessore contenuto rispetto al passato – è stata portata sul rehaut, così come la scritta “Swiss Made”. Il bracciale ha un impatto più contemporaneo, rispetto alla versione originale, con i primi raccordi più lunghi ed incurvati. In quanto al movimento, il Paradoxe impiega il nuovo calibro messo a punto e prodotto dalla manifattura Kenissi per Chanel, automatico, denominato 12.1: 191 componenti, 28.800 alternanze/ora, 28 rubini, bariletto a brida slittante, 70 ore di autonomia di marcia, dispositivo stop-seconds, datario istantaneo, certificazione Cronometrica del C.O.S.C.. Il bilanciere è a regolazione inerziale e fruisce di ponte passante (abbinato ad un ponte a 3/4 a garanzia di un’eccellente solidità strutturale), mentre ancora e ruota di scappamento sono in nichel-fosforo (ad incrementare l’effetto anti-magnetico unitamente a quello della ceramica); la massa oscillante in tungsteno ruota su cuscinetti a sfere, presenta l’elemento centrale scheletrato a forma di cerchio, un chiaro segno grafico dell’orologeria di Chanel. 

Il calibro di manifattura 12.1, certificato Cronometro, visibile attraverso il vetro zaffiro integrato al fondello: si nota, in quest’immagine, la costruzione monoblocco in ceramica della cassa. Il movimento, molto compatto, presenta un bilanciere a regolazione inerziale con ponte passante, ancora e scappamento in nichel-fosforo e una riserva di carica di 70 ore. La massa oscillante in tungsteno si connota per il motivo circolare centrale, un segno grafico dell’orologeria di Chanel.
Versione “gioiello” del J12 Paradoxe, in ceramica nera, in edizione limitata a 20 esemplari, in cui il quarto di cassa a destra è in oro bianco incastonato con diamanti baguette, fra carrure e anse (40 diamanti, 2,22 carati), lunetta (26 diamanti, 1.74 carati), indici del quadrante laccato nero (21 diamanti, 0.44 carati), unitamente ad un brillante sulla corona (0.15 carati), per un totale di 4.55 carati. Le sfere sono in oro bianco, così come la fibbia del bracciale in ceramica nera. Prezzo: 200.000 euro.

Detto questo, nel Paradoxe, l’estetica esclusiva sopra accennata è il frutto di una sfida tecnica: il taglio e l’unione di due casse in ceramica di diverse dimensioni, a formare un’unica cassa, richiede un savoir-faire notevole, che Chanel, nella sua manifattura G&F Chatelain a La Chaux-de-Fonds, è in grado di padroneggiare egregiamente. In sintesi, relativamente al fondello, una volta tagliate, le due parti vengono assemblate su di un supporto metallico nel quale è inserito l’oblò in vetro zaffiro. Nel J12 Paradoxe, poi, l’abbinamento cromatico bianco/nero, è sviluppato su quadrante e lunetta. Nello specifico, il quadrante è rivestito integralmente di lacca bianca e, successivamente, avviene il passaggio di uno strato di lacca nera, sulla destra. Riguardo la lunetta girevole unidirezionale, con base in acciaio zigrinata sul bordo, il disco graduato con la scala sessagesimale è in ceramica, soggetta anch’essa alla tecnica di stampa a “tampone”: in tal senso, la superficie per l’impressione degl’indici è colorata prima di nero e, in un secondo tempo, rivestita di bianco per la porzione prevista, a creare l’effetto bicolore (la parte nera, tuttavia, deve essere ridotta e “cancellata” per creare un allineamento perfetto con la linea di convergenza del bracciale in ceramica bianca). Il J12 Paradoxe è prodotto anche in una versione “gioiello”, in ceramica nera, in edizione limitata a 20 esemplari, in cui il quarto di cassa a destra è in oro bianco incastonato con diamanti baguette, fra carrure e anse (40 diamanti, 2,22 carati), lunetta (26 diamanti, 1.74 carati), indici del quadrante laccato nero (21 diamanti, 0.44 carati), unitamente ad un brillante sulla corona (0.15 carati), per un totale di 4.55 carati. Le sfere sono in oro bianco, così come la fibbia del bracciale in ceramica nera.

Il paradosso strutturale e cromatico di questo J12 amplia esponenzialmente le potenzialità espressive e creative legate alla ceramica, materiale che Chanel sa valorizzare come poche Case al mondo.

Posizionamento della porzione di fondello in ceramica nera sul supporto metallico, che già accoglie la parte in ceramica bianca, ad ottenere un perfetto allineamento, dopo averla fissata con due viti.    
Posizionamento delle lancette sul quadrante laccato bianco e nero. 



Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

ARTICOLI CORRELATI