Gucci, è l’ora del Tourbillon

La Casa fiorentina festeggia il secolo di “vita” e, nel contesto della propria divisione orologi, lancia una collezione Haute Horlogerie, un passo coraggioso e significativo, per consolidare ed integrare opportunamente il proprio ruolo nell’universo delle lancette. Tra i modelli d’Alta Orologeria, non manca il tourbillon, ma seguiranno diverse altre varianti, anche non complicate.

Questo per Gucci è un anno importantissimo, in quanto ufficialmente raggiunge il secolo di attività, aggiungendo ulteriore prestigio ad un blasone già ben accreditato. Nel 1921, l’Azienda Individuale Guccio Gucci è una piccola bottega in cui si vendono valigie in pelle importate. All’inizio degli anni ’70, e precisamente nel 1972, in un momento straordinariamente florido per l’azienda, in particolare, con l’apertura e lo sviluppo del mercato statunitense, Gucci è la prima Casa di moda ad esordire nel settore orologiero. Questo lungo percorso che, quindi, il prossimo anno festeggerà cinquant’anni, ha sempre privilegiato la qualità realizzativa e l’identificabilità assoluta del prodotto, non rinunciando mai agli elementi iconici del brand, derivati da flora e fauna, per finire con la celeberrima Doppia G. Oggi, l’offerta di prodotto si distribuisce su quattro linee (Grip, G-Timeless, la nuova GUCCI 25H e la serie d’alta gioielleria) e la filiera produttiva è puntellata su centri rinomati dell’industria elvetica delle lancette: a La Chaux-de-Fonds vengono eseguiti il controllo qualità, l’assemblaggio e l’incastonatura dei diamanti; la Fabbrica  Quadranti di Gucci, situata nel Canton Ticino, produce i quadranti; a Neuchâtel, infine, l’headquarter della divisione orologi della Maison, accoglie il processo creativo e di design dei prodotti. A tutto questo, oggi, Gucci aggiunge un importantissimo tassello, entrando ufficialmente nel mondo dell’Alta Orologeria. Per farlo, ovviamente, ha ulteriormente valorizzato il suo ben noto concept stilistico italiano, abbinandolo con l’eccezionale know-how orologiero svizzero. 

GUCCI 25H Tourbillon in oro giallo. Cassa carré cambré con lunetta ottagonale, spessore di 8 millimetri, vetro zaffiro antiriflesso, corona spostata fronte fondello; impermeabile fino a 3 atmosfere. Quadrante dorato e lavorato a barre orizzontali, con découpage al 6 per visualizzare la gabbia del tourbillon volante, fissata da 4 viti in oro; lancette scheletrate (con punti in SuperLuminova) e indici a barretta applicati, in oro giallo. Movimento automatico, calibro Gucci GG727.25.T, con microrotore, da 13 ¼’’ (4,85 mm di spessore): bilanciere a regolazione inerziale oscillante a 21.600 alternanze/ora, gabbia ton sur ton con il quadrante, 26 rubini, 60 ore di riserva di carica. Bracciale in oro giallo satinato, integrato e strutturato su cinque file di maglie; chiusura déployante personalizzata. Prezzo: 120.000 euro.

Da un simile connubio, infatti, è nato il nuovo calibro automatico GG727.25, il primo movimento di Gucci sviluppato e realizzato dalla manifattura di movimenti all’avanguardia del gruppo Kering, sempre a La Chaux-de-Fonds. Studiato come base tempo per accogliere complicazioni, è stato oggetto di una “trasformazione” molto sofisticata, sulla quale torneremo, non prima di aver sottolineato il carattere trasversale del progetto “Haut-de-Gamme” di Gucci: infatti, modelli Alta Orologeria sono previsti nella collezione G-Timeless (cinque), e nella Grip (cinque, di cui uno con cassa in zaffiro in quattro varianti di colore). Il calibro GG727.25 ha fatto, dunque, il suo esordio nella succitata, nuova linea GUCCI 25H, il cui nome, come consuetudine per la Casa, è simbolico, poiché contenente un numero particolarmente caro al Direttore Creativo Alessandro Michele, il quale, spesso, lo ha incluso nelle sue collezioni. Logica a cui non sfugge la denominazione dello stesso calibro: il “7” evoca un senso di completezza; il “2” rappresenta equilibrio e cooperazione, e il “5” simboleggia curiosità e libertà. Come abbiamo accennato poc’anzi si tratta di una base tempo automatica, dotata di microrotore inciso con la doppia “G” di Gucci, da 30 mm (13 ¼’’’) di diametro e 3,7 mm di altezza: il bilanciere, oscillante a 21.600 alternanze/ora, è a regolazione inerziale, mediante quattro viti periferiche. Gucci l’ha proposta sia in modelli in acciaio e incastonati a pavé, sia in due versioni tourbillon, in platino (illustrata in apertura) e oro giallo, che illustriamo in questo intervento. A tal fine, la sua denominazione è stata completata da una “T” finale, in virtù di un tourbillon volante che fa bella mostra di sé, fronte quadrante, al 6: lo spessore complessivo, in conseguenza di ciò, è salito fino ai 4,85 mm. La meccanica così strutturata, e scorrente su 26 rubini, garantisce 60 ore di riserva di carica.

Il quadrante in ottone, argenté (variante in platino) e dorato (versione in oro giallo), protetto da vetro zaffiro antiriflesso, presenta un motivo a tratti orizzontali ton sur ton (interrotto dal logo e dal nome del calibro), ripreso sulla gabbia del tourbillon fissata da quattro viti azzurrate  (o in oro), ed è percorso da lancette ore/minuti scheletrate, in oro bianco o giallo, con punti in SuperLuminova: gl’indici sono applicati, anch’essi in oro bianco o giallo, e a barretta. In quanto, poi, al design della cassa GUCCI 25H, s’individua un tratto carré cambré, dallo spessore decisamente contenuto (8 millimetri), pensato per una destinazione spiccatamente unisex. La compattezza della carrure viene alleggerita, con delicatezza, da una lunetta tagliata sugli angoli – ad ottenere un profilo ottagonale irregolare, alternato tra curve e segmenti -,  dall’eliminazione della corona, nascosta fronte fondello. Questo contesto elegante sia associa all’impatto sportivo del bracciale strutturato su 5 file di maglie e integrato tra le anse, dal tratto angolare e ben proporzionato.       

I prezzi: 120.000 euro (oro giallo); 170.000 euro (platino).

 

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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