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WATCHES & WONDERS Ѐ COMINCIATA, LUCI SULLE PR...

WATCHES & WONDERS Ѐ COMINCIATA, LUCI SULLE PRIME NOVITÀ

Ci siamo! Questa mattina  ha avuto inizio un’edizione assolutamente particolare di Watches & Wonders Geneva (ex S.I.H.H.), il più grande salone orologiero mai realizzato esclusivamente online. La pandemia, ancora decisamente viva in Europa, ha imposto questa scelta, alla quale hanno aderito ben 38 importanti Maison. Da oggi fino al 13 aprile avverranno circa 500 conferenze stampa e 40 annunci dei brand e questo contribuirà a gettare una luce significativa sul 2021 dell’orologeria, ma anche in prospettiva, augurandosi che, il prossimo anno, si potrà tornare ad ammirare dal vivo le novità. Proprio come accadrà a Shanghai, a partire dal 14 aprile, in cui Watches & Wonders si trasferirà per un evento in presenza, focalizzato sulle strategiche aree del Far East, a cui parteciperanno 19 delle 38 Case. Presentiamo in questa sede alcuni highlights, riservandoci di tornare, nel prossimo futuro, con i dovuti approfondimenti sui modelli più significativi che arriveranno in Italia.

Puntuale, alle 8 di questa mattina ha avuto inizio Watches and Wonders (ex Salon International de la Haute Horlogerie), tradizionale evento orologiero che si svolgerà in due tempi, prima a Ginevra in formato online, poi a Shanghai, con il salone fisico. Saranno complessivamente 12 giorni, in  cui si celebreranno la creatività e il know-how di alcune tra le più prestigiose Maison di orologeria. Watches and Wonders Geneva, la prima fase di questa maratona dell’orologeria, avrà luogo da oggi fino al 13 aprile, e si preannuncia particolarmente interessante: 38 Maison partecipanti (il doppio dell’edizione 2020), 500 conferenze stampa, 400 presentazioni ai rivenditori, 42 annunci dei Brand, un Morning Show quotidiano live, sei tavole rotonde da seguire tutti i giorni in diretta, incontri one-to-one, visite virtuali, ecc. Il programma di Watches and Wonders Ginevra coinvolgerà 23.000 visitatori accreditati, tra  rappresentanti dei media, rivenditori e clienti finali, invitati dai marchi a vivere l’esperienza di un salone interamente digitale. Sottolineiamo, in particolare, nell’ambito della succitata programmazione, il Minute LAB dedicato alle innovazioni e alle nuove tecnologie delle Maison partecipanti: 7 trasmissioni di 40 minuti presentate in inglese e tradotte in simultanea in cinese semplificato. E, ancora, gli argomenti che vivacizzeranno le tavole rotonde, cui parteciperanno i responsabili dei marchi ed esperti di orologeria: come può l’orologeria superare la scarsità di risorse e generare un impatto positivo?; quali sono le conseguenze a lungo termine della pandemia sul settore dell’orologeria?; qual è l’importanza delle innovazioni tecniche e dei nuovi materiali?; qual è l’impatto della blockchain sull’attività dell’orologeria?. 

Qui di seguito alcuni highlights, in rigoroso ordine alfabetico, che abbiamo selezionato tra i moltissimi che verranno proposti, giusto un piccolo assaggio di quanto, poi, provvederemo ad analizzare approfonditamente nel prossimo futuro.

 

Baume & Mercier – Riviera

L’orologio Riviera di Baume & Mercier è stato lanciato nel 1973 ed è giunto, quest’anno, alla sua quinta generazione. All’epoca, quella sua silohuette elegante, ma più aggressiva, infranse i codici dell’orologeria tradizionale, annunciando il desiderio di modernità degli anni ’70: su quella cassa in acciaio, spiccava la lunetta dodecagonale, i cui lati suggerivano le ore sul quadrante. Movimenti al quarzo, calibri automatici, rivisitazioni dallo stile singolare, grandi diametri, versioni XL e modelli più discreti, in quasi cinquant’anni, il Riviera ha sperimentato tutto e, oggi, si reinventa, tra connotati in stile seventies e il classicismo sportivo dell’orologeria contemporanea: senza mai tradire un concept squisitamente di forma. Dunque, cassa in acciaio, lunetta dodecagonale fissata da quattro viti, movimenti automatico e al quarzo
“Swiss Made”, e bracciali integrati intercambiabili in acciaio o cinturini in materiali morbidi. Nello specifico, tre sono le versioni del nuovo Riviera, da 36 mm, 42 mm e 43 mm. La variante di dimensioni più contenute è rivolta, evidentemente, alla donna, con movimento al quarzo  (è previsto anche un modello automatico),  quadrante azzurro, argenté  o nero. L’esemplare da 42 mm punta sull’evidenza della lunetta dodecagonale e sulla riproposizione, aggiornata, delle linee del modello del 1973, con quadranti blu, nero e argenté. Infine, ecco la versione illustrata, haut-de-gamme, dotata del calibro di manifattura BAUMATIC,  visibile, fronte quadrante, attraverso un vetro zaffiro blu fumé (disponibile anche grigio fumé): riserva di carica di cinque giorni, precisione di -4/+6 secondi al giorno e un antimagnetismo fino a 1.500 Gauss. 

Bulgari – Octo Finissimo Perpetual Calendar

Puntuale è arrivato il settimo record mondiale della collezione Octo Finissimo: il Perpetual Calendar. Ricordiamo i precedenti sempre, ovviamente riferiti allo spessore ultrasottile del meccanismo: Tourbillon Manuale (2014, 1,95 mm), Minute Repeater (2016, 3,12 mm), Automatic (2017, 2,23 mm), Tourbillon Automatico (2018, 3,95 mm), Cronografo GMT Automatico (2019, 3,3 mm), Tourbillon Cronografo Skeleton Automatico (2020, 3,5 mm). Il Perpetual Calendar più sottile al mondo, Bulgari lo ha declinato in due varianti, puntando sempre su di un’estetica assolutamente funzionale: una con l’iconica veste in titanio (illustrata), come tutti gli orologi della Casa che hanno ottenuto record mondiali, e una in platino. Ecco, allora, 408 componenti assemblati all’interno di una cassa da 40 mm di diametro e soli 5.8 mm di spessore: il calibro, BVL 305, spesso 2.75 mm, realizzato presso la manifattura di Le Sentier, impiega un microrotore e ottimizza lo spazio tra i componenti, senza ridurre le loro dimensioni, garantendo 60 ore di riserva di carica. Sul quadrante (in titanio sabbiato, per la versione in titanio e laccato blu per quella in platino), possiamo osservare: ore e minuti su lancette Dauphine, data retrograda (in alto), giorno e mese (in basso), ciclo bisestile retrogrado (al 6). Le funzioni del calendario sono regolate per mezzo di tre correttori: data al 2, mese al 4 e giorno della settimana all’8/9. Strutturalmente, infine, vanno segnalati la corona in titanio con inserto in ceramica, il fondello trasparente, l’impermeabilità fino a 3 atmosfere e la chiusura al polso mediante un bracciale in titanio sabbiato (cinturino in alligatore con fibbia ad ardiglione in platino, per la versione nel medesimo materiale).

 

Chopard – L.U.C Quattro Spirit 25

Il L.U.C Quattro Spirit 25 è il primo modello di Chopard Manufacture con ore saltanti. Una “prima” che vuol celebrare i 25 anni di Chopard Manufacture, suddivisa tra i laboratori di Ginevra e Fleurier, nei quali si verificano le seguenti fasi: progettazione del movimento, regolazioni e controllo qualità, design del prodotto finito, fusione dell’oro, stampaggio e lavorazione delle casse e dei componenti dei movimenti, incisione e decorazione tradizionale realizzate a mano, smaltatura grand feu, trattamenti di superficie, lucidatura e assemblaggio. Il L.U.C Quattro Spirit 25, in oro rosa etico 18 carati sarà prodotto in serie limitata a 100 esemplari. Prima dell’habillage, comunque, soffermiamoci sul movimento, il calibro L.U.C 98.06-L, composto da 240 parti, da 31,8 mm di diametro e 4,85 mm di spessore, dotato di otto giorni di riserva di carica (un’eccezione nel panorama orologiero, dato che i saltarelli, notoriamente, consumano molta energia per garantire la rotazione del disco delle ore), indicati sul fronte posteriore del meccanismo, visibile attraverso il vetro zaffiro integrato al fondello: un risultato ottenuto grazie ai quattro bariletti sovrapposti e abbinati in serie, oggetto della tecnologia Chopard Quattro. Meccanico manuale, tale calibro, scorre su 42 rubini, pulsa a 28.800 alternanze/ora, dispone di una spirale con curva Phillips, prevede una regolazione a vite micrometrica con molla di ritegno a collo di cigno, ed è insignito del Punzone di Ginevra (ponti decorati ad Angalge e Côtes de Genève). La cassa, da 40 mm e 10,3 mm di spessore, incornicia un quadrante bianco in smalto “Grand Feu”, con sottile lucidatura: la scala periferica della minuteria, lo chemin de fer e il logo sono eseguiti con uno smalto nero: la monolancetta è del tipo Dauphine Fusée, mentre la finestrella delle ore saltanti è al 6, per non essere ostacolata dalla sfera dei minuti al momenti del cambio ora istantaneo.

Greubel Forsey – GMT Sport

Il nuovo GMT Sport di Greubel Forsey, in edizione limitata a 33 esemplari, in titanio con quadrante in cui domina il colore blu, prevede una nuova lunetta, nuove finiture, nuovo bracciale. A questo proposito, è la prima volta che la Maison, in un GMT, non incide la lunetta con i suoi valori fondamentali, alternando finiture lucida e satinata, in un gioco di morbide curvature verticali finalizzate ad ottenere la massima ergonomia al polso. Tale approccio ergonomico trova conferma nel primo bracciale in metallo mai realizzato da Greubel Forsey:  interamente progettato all’interno della manifattura,  realizzato in titanio grado 5, integrato alla cassa del GMT Sport in modo da seguire senza soluzione di continuità il profilo ellittico disegnato dalla cassa e dalla lunetta,  prevede tre tipologie di finitura, satinata, grené e lucida, ed è completato da un sistema di regolazione rapida. Per quanto riguarda il movimento (manuale, 3 brevetti, 72 ore di riserva di carica, 21.600 alternanze/ora), il nuovo GMT Sport è il primo a presentare, come accennato in apertura, un’unica scelta cromatica: platina, globo, quadrante del secondo fuso orario e anello di conteggio dei 24 secondi di rotazione del tourbillon a ore 1 sono di colore blu. Il ponte ad arco sospeso, al centro, nonché il ponte del tourbillon sono traforati per facilitare la leggibilità del quadrante strutturato su più livelli. Questo insieme d’informazioni è leggibile in modo chiaro, in virtù di un’apertura notevole di quadrante consentita dalla carrure (42 mm di diametro, che arrivano ai 45 mm con la lunetta), ed è così disposto: ore e minuti al centro, secondo fuso orario al 10, riserva di carica al 3 e globo a ore 8. Tecnicamente, spicca il succitato Tourbillon 24 secondes, all’1, ben nota “invenzione” di Greubel Forsey, con gabbia inclinata a 25°, che effettua una rotazione in 24 secondi, due particolarità che incidono fortemente sulla precisione cronometrica. E, poi, ancora, il globo terrestre, ruotante in 24 ore, assai coerente con la visualizzazione tridimensionale del tempo cara alla Maison di La Chaux-de-Fonds: visto dall’alto del polo Nord, un anello con iscrizione delle 24 ore consente di leggere l’ora locale per tutte le longitudini, tenendo conto dell’indicatore giorno/notte. Sul fondello, un disco delle città consente, tra l’altro, di distinguere le città che applicano l’ora legale (in chiaro) da quelle che non la applicano (scuro). 

H. Moser & Cie – Pioneer Centre Seconds Mega Cool

Le parole “mega cool” significano, estensivamente, in italiano, “fantastico”. Ed è così che è stato battezzato il Pioneer Centre Seconds Mega Cool. Realizzato su cassa in acciaio da 42,8 mm di diametro e 19,6 mm di spessore, è testato impermeabile fino a 12 atmosfere, grazie anche alla corona serrata a vite. Protagonista assoluto è il quadrante, protetto da vetro zaffiro bombato, la cui colorazione, che rievoca quella dei mari tropicali, è definita Blue Lagoon con effetto fumé dalle nuance turchesi; il logo H. Moser & Cie. a ore 12, in smalto trasparente, si rivela con discrezione, non influenzando assolutamente la pienezza di un impatto cromatico affascinante. Dotato di indici applicati e sfaccettati in colore grigio antracite e con punti di Superluminova, il Pioneer MEGA Cool prevede lancette tridimensionali realizzate in due parti, intarsiate con Globolight, un materiale innovativo a base di ceramica e contenente Superluminova. Nel cuore di questo modello pulsa il movimento meccanico automatico HMC 200, da 14 ¼’’’ (altezza 5,5 mm), concepito, sviluppato e prodotto in-house; integra un organo regolatore realizzato da Precision Engineering AG, la società consorella di H. Moser & Cie, con bilanciere oscillante a 21.600 alternanze/ora e spirale originale Straumann. La massa oscillante, bidirezionale, è incisa e la riserva di marcia è pari a tre giorni. Il movimento è decorato con le doppie Côtes di Moser sui ponti e sulla platina. Per allacciare al polso il Pioneer Mega Cool. H. Moser & Cie ha previsto il bracciale in acciaio oppure cinturini in cuoio, in caucciù o anche in kevlar, ad alta tecnologia. In sintesi, attraverso questo esemplare, H. Moser & Cie. conferma il suo ruolo di punto d’accesso al mondo dell’orologeria indipendente, rivolgendosi a coloro che ricercano un orologio rispettoso dei dettami dell’alta orologeria tradizionale, ma senza essere scontato, con un’estetica sempre fresca ed originale. 

HERMÉS – Slim d’Hermès Quantième Perpétuel

Nello Slim d’Hermès Quantième Perpétuel a colpire, senza alcun dubbio, al di là della chiarezza espressiva, è lo stile tipografico dei numeri orari appositamente concepito da Philippe Apeloig per Hermès. Mentre  data, mese, secondo fuso orario e ciclo bisestile (dall’evidenza decisamente inconsueta nel blocco funzionale di un Calendario Perpetuo) si avvicendano nei vari contatori, le fasi lunari in madreperla si animano su un cielo in avventurina in corrispondenza del 3. La cassa, da 39,5 mm di diametro, costruita su carrure e fondello in titanio grado 5 microbillé, abbinati a lunetta, corona e pulsante correttore in oro rosa (un’altra versione prevede queste ultime componenti in platino) è completata, su fronte e retro, da vetro zaffiro antiriflesso, per un’impermeabilità fino a 3 atmosfere: l’insieme esprime un’eleganza leggera e accattivante, in particolare, nella giocosa disposizione della numerazione araba sul quadrantino del secondo fuso al 6, accompagnato da un indicatore giorno/notte soprastante. Singolare, su quadrante antracite con numerazione araba decalcata in bianco,  anche l’indicazione del mese al 3, su di un arco di cerchio affiancato al ciclo bisestile quadriennale e riferita ad una lancetta coassiale a quella del “leap year”. All’interno dell’orologio, pulsa il calibro automatico extrapiatto di manifattura H1950, che accoglie, in questo caso, un modulo calendario perpetuo elaborato dalla Agenhor. Decorato con motivo ad H e smussato a mano, il movimento da 13 ¼’’’ (30 mm), è riuscito a contenere tutte le funzionalità sopra evidenziate in soli 4 mm di spessore (2,6 mm per la base tempo e 1,4 mm per il modulo del calendario perpetuo): al raggiungimento di un simile risultato ha contribuito l’impiego di un microrotore. Per il resto, il meccanismo opera a 21.600 alternanze/ora, prevede 29 rubini (base tempo) e ulteriori 3 per il dispositivo del calendario perpetuo ed assicura una riserva di carica di 42 ore. Definisce l’insieme un cinturino in pelle d’alligatore mat grafite, con fibbia ad ardiglione in oro rosa. 

IWC Schaffhausen – Big Pilot’s Watch TOP GUN Edition “Mojave Desert”

La Casa di Sciaffusa, per la prima volta, nell’ambito della serie di modelli TOP GUN, utilizza la ceramica color sabbia per la versione Big Pilot’s Watch. Con un valore nella scala Vickers secondo soltanto al diamante, questo tipo di ceramica high-tech è uno dei materiali più duri della Terra, dall’alta resistenza ai graffi: la suggestiva tonalità di colore, che ricorda la sabbia del deserto, è ottenuta combinando l’ossido di zirconio con altri ossidi metallici in un preciso rapporto di miscelazione. Caratteristiche che si abbinano perfettamente a quelle degli orologi TOP GUN di IWC,  al polso dei piloti d’élite della US Navy, studiati per resistere alle elevatissime forze di accelerazione, che si verificano in manovra su jet supersonici come l’F/A-18E/F Super Hornet, durante le lunghe missioni a bordo delle portaerei. Nel 2019 IWC ha lanciato il Pilot’s Watch Chronograph TOP GUN Edition “Mojave Desert”,  primo modello in assoluto con cassa in ceramica color sabbia. Il design è ispirato al paesaggio desertico di China Lake, la più grande base terrestre della US Navy, a circa 150 miglia a nord di Los Angeles, nel deserto occidentale del Mojave. Qui, alla Naval Air Weapons Station China Lake, i militari sviluppano e testano sistemi di armi aeree e addestrano i piloti. Come accennato, ora, per la prima volta, la ceramica color sabbia è utilizzata anche per la cassa del Big Pilot’s Watch, nella variante Perpetual Calendar e in quella Automatica con riserva di carica di 7 giorni, che illustriamo: entrambi i modelli prevedono un quadrante marrone scuro con materiale luminescente color sabbia e cinturini in gomma, sempre color sabbia, con inserti in tessuto. Nello specifico, dunque, del Big Pilot’s Watch TOP GUN Edition “Mojave Desert”, la cassa da 46 mm (14,6 mm di spessore, corona a vite sovradimensionata, impermeabile fino a 6 atmosfere) accoglie il calibro di manifattura IWC 52110, dotato di sistema di ricarica Pellaton, di due bariletti e di un’autonomia di marcia, come sopra indicato, di 7 giorni. La gabbia interna in ferro dolce protegge efficacemente il movimento dai campi magnetici. Il logo TOP GUN è inciso sul fondello in titanio, per un’edizione limitata a 250 esemplari all’anno.

Jaeger-LeCoultre – Reverso Tribute Small Seconds

Nell’ambito delle celebrazioni per il 90° anniversario del suo modello più iconico, il Reverso, Jaeger-LeCoultre ripercorre la sua storia, soffermandosi sull’evoluzione cromatica dell’originario quadrante nero, e sulle varianti colorate che la Maison, superando un concept squisitamente sportivo (protezione di vetro/quadrante durante le partite di polo), cominciò a proporre, già a partire dal 1932. In marrone cioccolato, rosso, bordeaux o blu, i quadranti in lacca davano vita a un contrasto accattivante con la cassa in metallo. Tale soluzione espressiva è arrivata fino ai giorni nostri, dunque, e, a partire dal 2016, Jaeger-LeCoultre l’ha ripresa nel realizzare una serie di esemplari Tribute. Dopo il bordeaux e il blu, nel 2021, in omaggio al primo impiego del colore che contraddistinse il Reverso, la Grande Maison presenta il Reverso Tribute Small Seconds, con quadrante in verde, rifinito soleil e laccato: richiama il verde intenso delle foreste di conifere che circondano la Vallée de Joux, “casa” di Jaeger-LeCoultre. Troviamo, poi, indici applicati e sfaccettati a barretta, lancette Dauphine e piccoli secondi al 6 circolari, in contrasto rispetto alla geometria lineare del quadrante e della cassa. La superficie “verso” della cassa ribaltabile  è “a disposizione” per qualsivoglia personalizzazione incisa. La cassa da 45,6 x 27,4 mm, dallo spessore di 8,5 mm, è equipaggiata con il movimento manuale di manifattura, calibro  JLC 822, un meccanismo rettangolare disegnato appositamente per il Reverso, dotato di una riserva di carica di 42 ore. Last but not least, il cinturino in vitello del nuovo Reverso Tribute Small Seconds è realizzato in collaborazione con  Casa Fagliano, azienda argentina rinomata nell’universo sportivo del polo per i suoi stivali artigianali, a riprendere lo stesso verde del quadrante.

Montblanc – Montblanc 1858 Monopusher Chronograph Origins Limited Edition 100

Presso il museo della Manifattura Montblanc di Villeret è conservato un interessante e significativo cronografo monopulsante militare Minerva da 46 mm, risalente agli anni ‘30. Impiegava il calibro manuale 19-09CH, un movimento da 19’’’ sviluppato nel 1909 e inizialmente pensato per gli orologi da tasca e presentava un quadrante nero con contatori bi-compax e lancette a cattedrale con rivestimento luminescente. Si tratta del modello che ha costituito la principale fonte di ispirazione di tutta la collezione 1858 e, così, nel realizzarne, oggi, la riedizione, Montblanc ha voluto inserire, nel definirla, il nome Origins. Il nuovo Montblanc 1858 Monopusher Chronograph Origins Limited Edition 100, è dotato del calibro manuale di manifattura MB M16.29, ed ha una cassa da 46 mm (spessore di 14,5 mm) realizzata con una speciale lega di bronzo (doppio fondello), un quadrante vintage nero con elementi beige e un cinturino coordinato in pelle di alligatore marrone. La suddetta lega sviluppa una particolare patina nel corso del tempo e rievoca gli strumenti di esplorazione del passato; all’esterno della cuvette sul fondello è incisa la testa della dea Minerva, con una tecnologia sofisticata e d’avanguardia, per esaltarne l’effetto tridimensionale. Ovviamente, aprendo il doppio fondello si scopre il suddetto calibro di manifattura MB M16.29 (da 38,4 mm di diametro e 6,3 mm di spessore): un’autentica ricostruzione del calibro 19-09CH del cronografo Minerva citato in apertura. Ponti e platina sono stati lasciati in alpacca (materiale tradizionale utilizzato in passato per i movimenti Minerva), mentre troviamo, poi, le finiture tradizionali Côtes de Genève e ad Anglage effettuate presso la manifattura di Villeret. Per quanto riguarda la parte cronografica, evidentemente, lo smistamento è via ruota a colonne con innesto orizzontale, e non manca l’iconico ponte a V (il cui design è protetto dal 1912): la base tempo opera ad una frequenza di 18.000 alternanze/ora, espressa da un bilanciere con viti di compensazione e regolazione micrometrica con molla di ritegno a collo di cigno. Il quadrante contrasta con l’oro rosa delle lancette a cattedrale e con il beige dei numeri in SuperLumiNova, per un’ottima leggibilità notturna: un riferimento al cronografo originale è rappresentato dal logo Minerva sul quadrante posizionato simmetricamente sotto lo storico logo Montblanc a ore 6. Non manca, infine, ripresa dall’originale, la scala dei secondi crono a chemin de fer, ad incorniciare i grandi contatori dei piccoli secondi e dei minuti crono. Edizione limitata a 100 esemplari. 

Panerai – Luminor Marina eSteelTM

Il Luminor è l’orologio  più riconoscibile di Panerai, emblema del brand da oltre sette Decenni, dotato, come noto, del celeberrimo dispositivo brevettato di protezione della corona, a ponte e leva. Nel 2021, la collezione sarà integrata con versioni in eSteel™, un materiale dagli alti contenuti tecnici, destinato a divenire una pietra miliare nella storia del marchio.  Composto da materiale riciclato, rappresenta un ulteriore passo nell’impegno di Panerai per ridurre l’impatto ambientale associato all’operazione di estrazione di materiale vergine. Lo conferma il fatto che 89 grammi dei componenti di Luminor Marina eSteel™, corrispondenti al 58,4% del peso totale dell’orologio (cioè 152,4g), sono prodotti da materiali riciclati: nello specifico l’eSteel™ è impiegato per cassa, dispositivo proteggi-corona e quadrante. Le sfide sono state molteplici per far sì che l’eSteel™ presentasse lo stesso comportamento chimico, la stessa struttura fisica e la stessa resistenza alla corrosione di una lega non riciclata. Luminor Marina eSteel™ presenta una cassa spazzolata con lunetta lucida da 44 mm (15,45 mm di spessore), una corona gommata e una leva personalizzata con il logo eSteel™. I segnatempo sono disponibili in tre colori di quadrante (data a finestrella al 3 e piccoli secondi al 9: Blu Profondo, Grigio Roccia e Verde Smeraldo. Il calibro P.9010, meccanico automatico, è il movimento che anima Luminor Marina eSteel™: dispone di una riserva di carica di tre giorni (due bariletti) ed è progettato e sviluppato interamente dalla manifattura Panerai di Neuchâtel. Il movimento è dotato di un sistema di regolazione rapida in grado di spostare la lancetta delle ore in avanti o indietro con incrementi di un’ora, indipendentemente dalla lancetta dei minuti. Impermeabile fino a 30 atmosfere, il  Luminor Marina eSteelT™ è dotato di un cinturino in tessuto riciclato coordinato con il colore del quadrante, fibbia ad ardiglione trapezoidale in eSteel™; è previsto un cinturino supplementare e il box è in materiale riciclato.

Piaget – Polo Skeleton

Un orologio squelette richiede l’intervento di numerosi specialisti altamente qualificati e con grande esperienza. Si tratta d un settore in cui Piaget è protagonista da cinquant’anni a questa parte. I primi orologi squelette Piaget furono realizzati negli anni ’70 e, tra i personaggi leggendari che li utilizzarono, va citato il jazzista Miles Davis,  spesso visto sul palco con un modello squelette in oro della Maison al polso. Piaget è rinomata anche per la creazione di meccanismi di eccezionale sottigliezza e, negli anni, ha coniugato queste due sue eccellenze distintive, sviluppando calibri ultrapiatti scheletrati, e stabilendo molteplici record. In tale ambito tecnico-estetico, oggi, Piaget aggiunge una versione squelette del Polo, l’orologio sportivo lanciato da Piaget nel 1979. Lo sviluppo del Piaget Polo Skeleton ha richiesto massima attenzione per preservare la curvatura della cassa sormontata da una lunetta rotonda e il quadrante coussin. Il risultato sta nel fatto che il Polo Skeleton presenta una cassa  più sottile del 30% rispetto alle versioni esistenti e un’evoluzione del movimento scheletrato a carica automatica Piaget 1200S, alimentato da un microrotore decentrato. Nel dettaglio, il Polo Skeleton è  un modello sportivo con cassa in acciaio di 42 mm e 6,5 mm di spessore, alimentato dal movimento di manifattura, calibro Piaget 1200S1 a carica automatica, di soli 2,4 mm di spessore. Nonostante l’aspetto complesso dei componenti ridotti ad una fisicità essenziale (persino le lancette sono state lavorate per ottenere la massima trasparenza), il Polo Skeleton rimane robusto ed affidabile, assicurando 44 ore di riserva di carica e un’impermeabilità fino a tre atmosfere. Anche il bracciale integrato, con finiture lucide e satinate delle maglie a forma di “H”, è stato rivisto per poter essere facilmente intercambiabile: si può, infatti, sostituirlo con il cinturino in pelle fornito con ogni orologio. Il nuovo Piaget Polo Skeleton è disponibile in due varianti: con un movimento in PVD Blu Piaget oppure con una finitura grigio ardesia. Ovviamente, il fondello contempla un vetro zaffiro per poter osservare il calibro automatico in azione.

Roger Dubuis – Excalibur Single Flying Tourbillon

Il nuovo Excalibur Single Flying Tourbillon di Roger Dubuis, costituisce un’evoluzione e un miglioramento rispetto alle versioni passate. Il calibro, infatti, è stato completamente ricostruito, al fine di accentuare la sensazione di trasparenza e profondità e dar maggior rilievo estetico alla stella posta sopra del bariletto e fissata sul rehaut. Il concept primario di design, elaborato per determinare una forte identità visiva, si è basato su di un motivo a due linee, disposte in modo da dare l’impressione che si incontreranno, anche se questo non accadrà mai. Tale motivo è reiterato in tutto il segnatempo: al centro delle scanalature su corona e lunetta, sui bracci della stella, sulla gabbia del tourbillon, sugli indici delle ore collocati sul rehaut e sulle lancette. Quest’estetica, abbinata alle peculiarità tecniche, ha ottenuto il  riconoscimento del Poinçon de Genève: ciò significa che i decori, effettuati a mano, hanno riguardato anche superfici assolutamente complicate da rifinire, come la lucidatura degli angoli. Il nuovo calibro RD512SQ, manuale con tourbillon al 7, da 37,1 mm di diametro (6,9 mm di spessore), ponti con rivestimento NAC, lavora ad una frequenza di 21.600 alternanze/ora. Riguardo il tourbillon, il suo peso è stato decisamente ridotto, grazie alla parte inferiore della gabbia realizzata in titanio – due volte più leggero dell’acciaio inossidabile -, e alla parte superiore costruita in cromo-cobalto lucidato a specchio. Queste caratteristiche permettono di ottimizzare radicalmente la riserva di carica a 72 ore. In quanto, poi, al comfort al polso, la Maison ha predisposto cinturini di varie misure: con 5 taglie, dalla 0 alla 4, ciascuno potrà trovare il cinturino perfetto per le sue esigenze, in virtù anche di una fibbia sempre centrata sul polso (Quick Release System per permetterne la sostituzione). La cassa da 42 mm (12,7 mm di altezza), impermeabile fino a 10 atmosfere, è disponibile in soli 88 esemplari per ognuna delle tre tipologie previste: Titanio DLC grigio scuro; CarTech Micro-Melt BioDur CCMTM; il nuovo EON GOLD,  una tonalità di oro rosa che resta più stabile grazie a una tecnologia anti ossidazione. 

Ulysse Nardin – Blast Hourstriker

L’arte di esprimere il tempo in musica fa parte del DNA di Ulysse Nardin. Un’heritage riscoperto negli anni ’80 da Rolf Schnyder, che acquisì il brand nel 1983. Lo scorso anno, la Maison, in un simile contesto, ha avviato una proficua collaborazione con Devialet, un’azienda specializzata nella produzione di apparecchiature audio ad alta fedeltà. Ben consapevole, infatti, che nello scandire l’ora al passaggio l’onda acustica è parzialmente assorbita nel prolungamento della carrure e che sull’armonia influisce il materiale della cassa, la Maison di Le Locle, nel suo Blast Hourstriker ha raccolto due sfide: rendere visibile il meccanismo di percussione lato quadrante; migliorare ulteriormente il rapporto qualità/potenza sviluppato grazie ad un sistema di amplificazione hi-tech presente sull’orologio Hourstriker Phantom. Tutto questo è stato sviluppato nel calibro automatico UN-621 (riserva di carica di 60 ore) che, per ottimizzare la precisione è stato dotato di un tourbillon volante, all’interno del quale un bilanciere a regolazione inerziale, con spirale, ancora e ruota di scappamento in silicio, oscilla a 28.800 alternanze/ora. Per rispettare la prima sfida, tutta la cinematica del movimento è stata ripensata (ben 330 componenti), e ciò ha richiesto alcuni anni, ma ora gong e martelletti sono visualizzabili fronte quadrante “open worked”. Quando la suoneria al passaggio è attivata i rintocchi avvengono all’ora e alle mezze ore, mentre, il pulsante alle 11 permette l’avvio della suoneria a richiesta, alimentata da un bariletto dedicato (caricabile manualmente): in questi momenti si possono ammirare in movimento il rastrello delle ore, il regolatore d’inerzia, i martelli in azione sul gong, la cui forma è stata lavorata all’altezza del tourbillon, per creare una dissimulata tangenza. E, poi, come accennato in apertura, per consentire performance acustiche superiori alla media, il movimento incorpora una membrana in titanio, sviluppata in collaborazione con Devialet. Una particolare leva di torsione, spessa tre decimi di millimetro, collega il gong a tale membrana, e attraverso la possibilità di un’elevata deformazione e del movimento di un grande volume d’aria, permette alla membrana di amplificare efficacemente il suono (il sistema è equiparabile a quello della membrana di un altoparlante elettromagnetico). Per contenere un simile meccanismo, Ulysse Nardin ha puntato sul design della cassa Blast, ispirata agli aeroplani “Stealth”, densa di sfaccettature lucide, contrapposte a superfici satinate, per interagire in modo dinamico con la luce. Il diametro da 45 mm è generato da una carrure in titanio DLC, completata da una “coiffe” in oro rosa 4N. Per attivare/disattivare la suoneria, basta premere sul pulsante ad ore 8, cui corrisponde un indicatore “on/off” sul quadrante, protetto da un vetro zaffiro bombato.

 

Vacheron Constantin – Historiques American 1921

Il modello American 1921 è stato lanciato esattamente un secolo fa ed è una delle diverse  pietre miliari del patrimonio di Vacheron Constantin. Impossibile non essere colpiti dalla cassa coussin, dal display diagonale (ruotato di 45°), e dalla corona posizionata tra ore 1 e ore 2. La Maison ginevrina, quest’anno, ha voluto celebrare questa sua icona con tre nuove versioni: due in oro bianco (40 mm e 36,5 mm) e una in platino (edizione limitata a 100 esemplari, inserita nella Collection Excellence Platine e disponibile in esclusiva nelle boutique Vacheron Constantin). Sono tutte animate dal movimento a carica manuale di manifattura, calibro 4400 AS, dal diametro di 28,60 mm e 2,8 mm di spessore, visibile attraverso il fondello integrato da vetro zaffiro: pulsa a 28.800 alternanze/ora, scorre su 21 rubini e assicura una riserva di carica di circa 65 ore (tre giorni). Tornando alla storia, l’origine dell’orologio risale al 1919, prodotto in pochi pezzi, agli albori del segnatempo da polso; due anni dopo la Maison creò un’altra piccola serie per gli Stati Uniti, denominata American 1921, cui s’ispirano le suddette  riedizioni. Le prime versioni prodotte furono particolarmente apprezzate dagli appassionati della guida, che potevano così leggere l’ora a colpo d’occhio,  senza dover staccare le mani dal volante, ma non tardarono ad “impattare” anche sui gentleman della buona società. Nella versione attuale in oro bianco da 40 mm (illustrata in foto), emerge chiaro il look retrò chic, ideale per coloro che amano il vintage: il quadrante argenté è finemente gréné ed è completato da numeri arabi (incorniciati dalla scala della minuteria a chemin de fer) e da piccoli secondi al 3  – a finitura azurée – dipinti in nero, e da lancette tipo Breguet in oro bianco brunito. Definisce il quadro un cinturino in pelle di vitello marrone, realizzato nei laboratori milanesi di Serapian, azienda italiana di pelletteria fondata nel 1928. Il calibro VC 4400 AS (sviluppato nel 2008) è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro. Riguardo le altre due versioni previste, quella in oro bianco da 36,5 mm si adatta a polsi più sottili e impatta anche il pubblico muliebre, mentre l’esemplare in platino (metallo con cui sono realizzate anche fibbia e corona), da 40 mm, accoglie un quadrante in platino a finitura sabbiata, percorso da numeri arabi applicati in oro bianco. Il cinturino è in alligatore blu scuro, cucito a mano con fili di platino e seta cuciture in platino e filo di seta.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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